La pandemia ha cambiato molte cose. Una di queste è il sonno. Nel tempo di Covid-19 non si dorme più come prima. I disturbi del sonno sono per lo più aumentati, anche se c’è chi invece dorme meglio e più di prima. Si dorme comunque in modo diverso. E un gruppo di ricercatori canadesi ha individuato tre tipologie del nuovo “sonno pandemico”: c’è chi ha prolungato la sua permanenza a letto ritardando il momento del risveglio, c’è chi ha ridotto il riposo notturno andando a dormire più tardi e svegliandosi prima e, infine, c’è chi ha spostato gli orari ritardando sia il momento in cui va a coricarsi sia quello in cui si alza al mattino.
La percentuale di disturbi del sonno era del 36 per cento prima della comparsa del nuovo coronavirus mentre era salita al 51 per cento dopo l’emergenza sanitaria.
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