Alcuni stralci del testo, uno dei pochi scritti di don Malgesini, è stato anticipato ieri dal quotidiano l’Avvenire.
«A Como - esordisce don Roberto per introdurre la preghiera - un gruppo di volontari, soprattutto giovani, specialmente nelle fredde sere d’inverno, dedica del tempo per andare a cercare ai bordi delle strade persone sole, senza fissa dimora, per assicurare loro una parola, una bevanda calda, una coperta. Quest’anno abbiamo chiesto a loro di raccontarci quello che vedono e ascoltano: le testimonianze che ascolterete sono storie di vite fragili, vite di uomini e donne che ogni giorno vivono la strada». Persone «che non si riconoscono in un mondo che esclude, emargina ed allontana i sofferenti» chiarisce don Roberto. Che per la prima stazione sceglie la testimonianza di una volontaria che scrive: «Ho visto togliere panchine e sanitari in una piccola piazza della mia città dove giovani migranti trovavano un po’ di sollievo durante il giorno (...) Ho visto emettere una ordinanza per scacciare senza tetto che chiedevano un po’ di attenzioni ai turisti e alla gente ricca che festeggiava Natale e il nuovo anno
Nessun commento:
Posta un commento
LASCIA UN TUO COMMENTO