VALENZA ( ALESSANDRIA )-Aveva denunciato un'aggressione da parte di un "uomo di colore" e aveva lodato anche l'intervento di un amico, un ragazzo di 16 anni che lo aveva difeso e salvato. Ma non era vero niente. Aggressione ed "eroe" erano inventati. Lo hanno accertato i carabinieri di Valenza che hanno denunciato Lele Rachiele, 19 anni, candidato a Valenza come consigliere nella lista della Lega. L'accusa è simulazione di reato.
La finta aggressione era finita sui giornali la scorsa settimana quando il giovane candidato, che è costretto a spostarsi su una sedia a rotelle, aveva raccontato la sua storia. "Era un uomo di colore alto circa un metro e ottanta con una felpa grigia e un paio di jeans - aveva raccontato Rachiele - mi si è avventato addosso mentre tornavo dal cimitero, voleva rubarmi il borsello". L'aggressore, secondo il racconto di Rachiele, era stato allontanato a suon di pugni dall'amico sedicenne.
L'episodio aveva creato scalpore a Valenza: Rachiele è molto conosciuto a Valenza, tanto che il 3 settembre scorso, in occasione del comizio del leader Matteo Salvini, il più applaudito era stato in realtà lui. Dopo l' "aggressione" al candidato consigliere erano arrivati i messaggi di solidarietà di molti colleghi del Carroccio, compresi due parlamentari, e del candidato sindaco Maurizio Oddone. L'ipotesi è che Rachiele e l'amico abbiano deciso di inventare tutto per dare il colpo finale alla campagna elettorale del candidato a poche settimane dalle elezioni amministrative a Valenza ( La Repubblica )
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