LETTERA DAL CARCERE (
11 ) .KARL MARX
Carissima Paola
Ti prego di scrivere allo zio Carlo che ho ricevuto la sua lunga lettera e che
appena potrò gli risponderò .
Mi chiedi cosa faccio in carcere ? Leggo, scrivo , cerco di parlare cogli altri
detenuti per scambio di opinioni durante
i pochi momenti comuni.
E cerco di riflettere .
Anche tu pensi che il carcere sia una specie di collegio per
donzelle della buona società , prive però di dote ? Il carcere è il carcere e basta !
Una riflessione mi ha portato a delle considerazioni circa
la situazione sanitaria dentro e fuori il carcere . Soprattutto fuori .
Lo scoppio della spagnola ha dimostrato ancora una volta
l’irresponsabilità di certa destra alleata col clero oscurantista che sfrutta
la situazione particolare di certe classi per fomentare l’opinione pubblica
contro chi si preoccupa del bene comune e della salute di tutti
E’ un classico della storia . Che si ripete .
Loro, i reazionari parlano, urlano , di cose che non sanno a
coloro che non sanno ; ma sanno quello che fanno scientemente .
E più uno non sa ,più ascolta chi dice di sapere .
E’ come se io proclamassi e prescrivessi terapie cardiache
al posto di colleghi specializzati in
questa branca della medicina . Del resto tutto è possibile : anche un
giornalista fanfarone è accreditato come esperto di elisir della lunga vita .
Anche se il carcere mi impedisce di esercitare la
professione sanitaria posso affermare che sono sempre stato un medico
liberissimo nelle mie scelte che ho pagato a volte anche duramente .
Scelte professionali , quali quelle di dedicare scienza e
coscienza esclusivamente ai lavoratori ,mentre avrei potuto intraprendere una
brillante carriera universitaria . Non l’ho mai detto ad alcuno .
Ben due cattedratici mi hanno invitato a diventare loro
assistente . Il primo era una persona straordinaria che incontravo anche fuori
dalla aule universitarie e che mi forniva libri su libri della sua disciplina .
Il secondo era un “ barone “ ( noi li chiamavamo così ) che era rimasto
sorpreso di tanta attenzione ( e cognizione ) per la materia da lui insegnata .
Ho rifiutato entrambe le proposte .
Ho fatto bene ?
Le premesse culturali per praticare una medicina
nell’interesse dei lavoratori c’erano tutte ….è il dopo che mi ha lasciato
alquanto perplesso .
L’atmosfera è cambiata . E lo “spettro”, quello citato
da KARL MARX non si aggira più nell’Europa .
Un abbraccio
Andrea 1° MAGGIO 2020
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