Ieri abbiamo avuto un lungo incontro in videoconferenza con il Forum del Terzo Settore, associazioni di promozione sociale e di volontariato, centri di servizio del volontariato, insieme ad alcune reti studentesche e realtà che si sono messe in moto per la solidarietà durante l’emergenza, come”Don’t Panic”, “A un metro da te” e le Sardine, che hanno fatto una call per volontari giovani in collaborazione con Auser e le Cucine Popolari di Bologna. L’incontro serviva a raccogliere le difficoltà delle associazioni in questa crisi e fare il punto insieme sulle attività di volontariato portate avanti nell’emergenza in tutta la regione.
Sono quasi 10mila i volontari che si sono mobilitati in queste settimane, e vengono da almeno 550 associazioni che hanno affiancato la protezione civile e i comuni per far fronte ai bisogni della popolazione più fragile: dalla consegna di spesa, farmaci e altri beni di prima necessità, alle attività di ascolto e sostegno psicologico a distanza rivolte a persone in condizione di solitudine, fino ad interventi di accoglienza e sostegno delle persone particolarmente vulnerabili. Vanno tutte e tutti ringraziati di cuore.
Inoltre è emerso come l’iniziativa di tanti volontari abbia consentito di raggiungere molte persone in difficoltà, ma occorra fare un passo avanti per raggiungere chi ancora, pur bisognoso, non sa che può chiedere aiuto. Da questo punto di vista è fondamentale curare la comunicazione alle persone, ma anche rafforzare la collaborazione fra Terzo settore, Enti locali e Regione nell’individuazione dei bisogni e nella definizione di risposte innovative. Ad oggi sono tanti gli esempi virtuosi nel nostro territorio: dagli sforzi delle associazioni operative in tutta la regione, agli studenti di medicina che con “A un metro da te” si sono messi a disposizione dei servizi sanitari per supporto in attività amministrative e di comunicazione con i cittadini, alle realtà giovanili che con grande disponibilità e generosità si sono mobilitate per l’emergenza in collaborazione con associazioni storiche per l’aiuto alle persone anziane e con disabilità, alle persone senza fissa dimora e in difficoltà, alle comunità straniere, rom e sinti.
Nel corso dell’incontro è emerso chiaramente che il Terzo settore, al pari di tutte le altre componenti sociali, risenta della grave crisi causata dall’emergenza Covid19, con tante difficoltà per le associazioni che hanno dovuto interrompere le loro attività sociali, culturali e sportive. Ci faremo parte attiva con il governo affinchè nei decreti di conversione le misure di sostegno siano giustamente estese anche al mondo del Terzo Settore.
Il mondo dell’associazionismo e del volontariato rappresenta un tessuto fondamentale della nostra società, sta contribuendo in modo imprescindibile nella reazione all’emergenza, ancora di più lo sarà nella fase di ricostruzione e va quindi sostenuto.
La solidarietà deve arrivare a tutti coloro che si trovano in stato di necessità a prescindere dall’età, dalla provenienza, da dove vivono, dalla condizione precedente alla crisi. Prepariamoci a intercettare nuovi bisogni e fragilità che emergono da questa fase, da leggere con lenti nuove per non lasciare nessuno indietro.
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