COCQUI TREVISAGO ( VA )-La preoccupazione è viva anche alla luce del fatto che viene esternata da un addetto ai lavori: il sindaco di Cocquio Trevisago Danilo Centrella, medico chirurgo si dice «fortemente preoccupato» per l’applicazione dei corretti protocolli di isolamento e auto protezione nelle case di cura del territorio.
Un appello che il primo cittadino di uno dei centri del Medio Verbano dove ancora non si sono verificati casi di contagio vuole rendere pubblico: «Da soli, pur con tutte le restrizioni non possiamo evitare il contagio se nelle strutture più sensibili non si crea un determinato isolamento. Ciò per tutelare gli ospiti e per evitare di creare un nucleo di contagio per tutto il paese.
Alla base di queste considerazioni vi sono una serie di lettere che l’amministrazione ha inviato ai responsabili di una importante struttura di cura e assistenza presente in paese, missiva inviata per conoscenza anche alla prefettura. Le lettere – sono due, una del 28 marzo e l’altra di oggi, il 30 – si riferiscono ad un controllo effettuato in una struttura sanitaria di cura e assistenza a disabili che ha visto il sindaco Centrella presenziare al sopralluogo della polizia locale.
Gli genti hanno steso una relazione di servizio nella quale sono state riscontrate alcune mancanze: dall’assenza di test per la valutazione della temperatura corporea, alla mancanza di protezioni individuali da parte degli operanti alla presenza di assembramenti di operai manutentori dipendenti della struttura intenti a consumare caffè anch’essi privi di protezioni individuali.
«Ritengo vi sia la necessità di un più rigido controllo da parte di Ats di queste strutture», ha rammentato con forza il sindaco Danilo Centrella, «poiché uno dei luoghi più sensibili alla diffusione virale siano le comunità residenziali con soggetti fragili e per questo ci aspettiamo una attenta e vigile azione di prevenzione e monitoraggio».( varesenews )
Nessun commento:
Posta un commento
LASCIA UN TUO COMMENTO