MIRANDOLA -Lo denuncia il Comune al quale la ragazza, Khadija Tajeddine, cittadina mirandolese e italiana, presidente del locale comitato per la pace, si è rivolta.
Il proprietario della palestra, ha raccontato la ragazza, "ha concluso dicendo: 'mia palestra, mie regole'. Conosco la legge, la Costituzione e i suoi principi e i suoi precetti, e ciò che mi è successo non ha scusanti", sottolinea la giovane.
Khadija è nata in Marocco. Dal novembre 1999 vive in italia. Dal 2016 è cittadina italiana. Dopo il diploma all'istituto "luosi", ha frequentato l'università di Bologna, dove si è laureata in lingue e letterature straniere (triennale) e in relazioni internazionali (magistrale). Durante gli studi ha sempre lavorato in diverse aziende e società del territorio e ha svolto attività come educatrice.
Il Comune di Mirandola, centro della Bassa modenese, al quale la ragazza si è rivolta, le ha espresso solidarietà e ha condannato l'episodio.
L'Amministrazione comunale ha già incontrato la giovane, alla quale ha assicurato supporto per ogni azione che intendesse intraprendere per far valere i suoi diritti.
Il Comune di Mirandola, centro della Bassa modenese, al quale la ragazza si è rivolta, le ha espresso solidarietà e ha condannato l'episodio.
L'Amministrazione comunale ha già incontrato la giovane, alla quale ha assicurato supporto per ogni azione che intendesse intraprendere per far valere i suoi diritti.
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