sabato 11 agosto 2018
SPARI A SALVE ( CON INSULTI ) CONTRO MIGRANTE :GENITORI E RAGAZZI NON SI FANNO VEDERE !
PISTOIA. «Se ho parlato con i genitori dei ragazzi? No, non so ancora di chi si tratti e non sono stato cercato dalle famiglie. Giovedì scorso non ho potuto far altro che denunciare quanto era accaduto...».
Il cellulare di don Massimo Biancalani squilla in continuazione. Nello studio di Vicofaro giornalisti e cameramen si alternano come in una processione. «Se sarei contento di incontrare loro e i loro genitori? Sì. Sono un insegnante oltre che un prete, mi farebbe piacere vederli, e dire loro che certe cose non si fanno. Anche i migranti sono partiti da situazioni difficili, non sono qui per rubarci nulla».
Prosegue citando il Vangelo secondo Matteo: «Saremo giudicati anche per quanto saremo stati in grado di accogliere».
Quei due colpi sparati intorno alle 22, 30 di giovedì 2 agosto verso Buba Ceesay, con tanto di insulto in sottofondo “negro bastardo”, sono stati esplosi da due ragazzini di 13 anni, residenti poco distante da Vicofaro. Il 23enne richiedente asilo del Gambia stava facendo jogging approfittando del fresco della sera quando ha sentito un’esplosione. Poco prima era stato insultato da due ragazzi in bicicletta.
«I media e la politica devono essere più responsabili, certamente le parole usate da Salvini in questi anni sono state gravi – ha aggiunto don Biancalani – È stata data la stura a un cattivo sentimento, a tutti i livelli. Come prete e insegnante mi pongo la domanda se non siamo più in grado di strutturare le coscienze delle nostre popolazioni, se la scuola, la chiesa, le parrocchie, le famiglie riescano più a dare insegnamenti che facciano superare schemi antropologici pericolosi»
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