Rimini, 5 agosto 2018 - «Ho saputo che vai al mare al n... prego di non incontrarti e in cuor mio spero che affoghi! Per ogni lacrima versata, per ogni notte insonne, per ogni discriminazione, per ogni ora tolta ai nostri figli dietro questa guerra... il mio più sonoro vaff!....». E’ l’ennesimo attacco di una delle più agguerrite no-vax al noto virologo fermignanese (Pesaro Urbino), Roberto Burioni in prima linea per la campagna pro vaccini. Un post su Facebook che, come da copione, ha scatenato i soliti leoni da tastiera che invocano una «spedizione punitiva» contro quello che considerano il loro più accerrimo nemico. Sull’episodio sta indagando la Digos di Rimini, su segnalazione dei colleghi milanesi che si occupano direttamente delle minacce al dottor Burioni. Gli agenti stanno tenendo monitorata la situazione, e la mamma inferocita in questione rischia una denuncia. Quanto a Burioni, da una spiaggia di Marina centro, seppure dispiaciuto da tanta violenza, li liquida come «un branco di babbei».
Un post decisamente pesante, come l’ha presa?
«Difficile interpretare questa violenza, se non con il fatto che si tratta di fanatici che non hanno un approccio razionale al problena, e finiscono con l’esasperare i toni. Quello che stupisce è il fatto che io mi limito a sostenere quello che dice la scienza, non prendo posizioni politiche, ma due più due fa quattro».
Conosce la signora (riminese) che ha firmato il post?
«La conosco sì. Avevo già avuto a che fare con lei nel 2016, nel corso di una trasmissione in Rai. Lei aveva sostenuto che i bambini non hanno bisogno di vaccini, perchè se li fanno giocando per terra. Io le avevo risposto per le rime. L’unica cosa che posso dire è che mi dispiace per i suoi figli».
Non è la prima minaccia che le arriva dai no-vax.
«No, ma una cosa così diretta non era mai accaduta. Sono in vacanza a Rimini con la mia famiglia, quella signora ha dato anche il numero dello stabilimento balneare dove mi trovo. E’ un attacco circostaziato, visto che su Facebook si danno anche appuntamento. Comunque non si sono ancora visti, forse stanno per arrivare...».
Cosa si sente di dirle?
«Lo ripeto, mi spiace per i loro figli. L’atteggiamento che hanno è una follia che diffonde la paura, e soprattutto che fa di Rimini uno dei luoghi dove si vaccina di meno in tutta Europa. E se un giorno scoppierà un’epidemia, i riminesi sapranno a chi dovranno dire grazie».
La sua risposta a questi attacchi così violenti?
«Cerco di prenderla sul ridere, ma stigmatizzo questi atteggiamenti che non fanno altro che alimentare la paura e la violenza».
(Il resto del carlino )
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