martedì 7 agosto 2018
DAISY OSAKUE : BASTA COI CRETINI DELLA TASTIERA .
L'hanno accusata di avere parlato soltanto per avere «cinque minuti di fama», l'hanno insultata e l'hanno minacciata. Anche di morte. Daisy Osakue non ci sta e da Berlino torna a parlare dell'aggressione che per giorni ha messo in dubbio la sua partecipazione agli Europei di atletica. «Sarà l'ultima volta», precisa, puntando il dito contro quelle persone che «parlano senza sapere la verità, che pensano di sapere tutto perché leggono due righe su Facebook o su siti falsi creati da imbecilli».
Da quando la sua storia ha fatto il giro del mondo, con annesse polemiche, il suo profilo social è stato preso di mira da centinaia di 'hater' che le hanno riversato addosso di tutto. Una valanga di fango, come se quanto accaduto a questa ragazza poco più che ventenne non fosse abbastanza. Fino a farla esplodere: «Mi sono stufata delle minacce di morte a me e alla mia famiglia semplicemente perché ho fatto notare che dei cretini mi hanno lesionato la cornea, creato un edema e fatto calare la vista di 5 decimi nell'occhio sinistro, perché stavano scherzando. Peccato che a loro va tutto bene perché uno di loro ha il padre del Pd o cagate del genere, e allora meglio prendersela con quella che ha denunciato il fatto perché secondo tutti voleva solo 5 minuti di fama. Ma state scherzando?».
Lo sfogo di Daisy non risparmia nessuno: «Continuate a fare commenti del cavolo sul 'ha chiamato il popolo italiano razzistà, cosa tra l'altro detta dai giornali, perché sapevano benissimo che questo avrebbe portato al polverone che c'è stato - sostiene la giovane atleta -. Tra l'altro si dimenticano tutti un'altra volta che italiano lo sono anche io!!. Quindi sono razzista contro me stessa??!! Sarei dovuta stare zitta e incassare il colpo di un gruppo di cretini e non dire nulla?», si chiede l'atleta, amareggiata anche per «le cavolate dette su mio padre». «Se avesse fatto veramente cose del genere come farebbe a lavorare con le forze dell'ordine?», dice a proposito dei presunti problemi con la legge dell'uomo. «E se fossimo stati clandestini - insiste - come la prendevo la cittadinanza a 18 anni?
Informatevi prima di sparare sulle persone - è l'appello arrabbiato della ragazza -. Come le nostre maestre ci hanno insegnato, si parla quando interpellati se si sanno i fatti. Fine! Se qualcuno ha altro da offendere, parli direttamente al mio legale».
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