lunedì 25 giugno 2018

Le difficoltà meglio averle nell'infanzia che in adolescenza -si matura prima 1



Ricercatori della Radboud University hanno monitorato  37 individui  per circa 20 anni.
Gli scienziati hanno raccolto dati sul rapporto con i genitori, sull’ambiente famigliare, sulle interazioni con i compagni di classe e con gli amici. Le immagini della risonanza magnetica hanno completato il quadro di informazioni. 
L’attenzione dei ricercatori si è concentrata su due tipi di fattori stressanti, gli eventi negativi vissuti e l’influenza dell’ambiente circostante, emersi in due periodi della vita dei partecipanti, tra la nascita  e i 5 anni di età e tra 14 e 17 anni. 
Lo stress provato è stato messo a confronto con lo sviluppo della corteccia pre-frontale, dell’amigdala e dell’ippocampo, regioni particolarmente coinvolte nella sfera emotiva.
Una malattia o il divorzio dei genitori affrontati durante l’infanzia o altri eventi stressanti sembrerebbero associati a un’accelerazione nella maturazione delle regioni cerebrali citate durante il periodo adolescenziale.


Al contrario, lo stress sperimentato dagli adolescenti per uno scarso rendimento scolastico o per difficoltà di relazione è legato a un rallentamento della maturazione dell’ippocampo e della corteccia pre-frontale. 
 «Il fatto che lo stress vissuto nella prima infanzia acceleri il processo di maturazione cerebrale durante l’adolescenza - ha spiegato Anna Tyborowska tra gli autori dello studio - è coerente con le teorie di biologia evolutiva. Da una prospettiva evolutiva una maturazione più rapida si rivela utile se si cresce in un ambiente stressante. Inoltre il processo previene la flessibilità impedendo al cervello di venire modulato dall’ambiente. In altri termini, il cervello matura tropo presto». 
Non è altrettanto chiaro perché lo stress provato da più grandi sia collegato a un ritardo della maturazione del cervello negli adolescenti( HD )

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