lunedì 11 giugno 2018

IL " CENTRO PER L'IMPIEGO " HA ANCORA UNA FUNZIONE ?



Milano - A quante persone dovrebbe trovare lavoro un Centro per l’impiego (Cpi) che funzioni? «Al 10-15% di chi bussa alla sua porta» stima Maurizio Del Conte, presidente dell’Anpal, l’Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro che coordina i 552 Cpi d’Italia. E a quante effettivamente lo trova? «A meno del 3%». Spostandosi dai numeri agli esempi il quadro non cambia, peggiora. «Gli uffici non condividono i dati - prosegue -, neanche quando sono vicini di casa come Lecco e Como. Con il risultato che un aspirante infermiere non vede se l’ospedale dell’altra città ha un posto vacante. Arriviamo al paradosso di poter visualizzare sul portale europeo Eures le proposte della Grecia ma non quelle della provincia a fianco».
li effetti di questo meccanismo sono concreti, calcolati «in un 20-25% di posti di lavoro che rimangono vuoti perché domanda e offerta non si incontrano». Ma perché i Cpi non funzionano? Scarse risorse (meno dello 0,05% del Pil mentre la media europea è dello 0,21%, dati Eurostat), scarso personale (7.900 addetti, di cui oltre mille precari, contro i 100.000 della Germania), scarse competenze (il 12% ha solo la licenza media), scarsa chiarezza sui ruoli di Regioni e Stato. Un guazzabuglio che ha origini lontane ma oggi, ancora di più, torna d’attualità.

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