COMUNICATO STAMPA
Milano, Giugno 2017 - L’Italia (con il 36% sul
totale) rimane ancora la prima nazione
per nascite da parto cesareo in Europa (28% con la Finlandia al 16%), ma la
Lombardia (al 27%) conferma di essere
tra le Regioni più virtuose nel contrastare questa procedura, con l’enclave
brianzola (Carate 15%, Vimercate 18% e Monza 20%)
allineata agli standard del Nord Europa e tra i primi 10 ospedali italiani per
il minor numero di interventi chirurgici. E’ quanto evidenziato nell’analisi
dei dati (2014) del Certificato di Assistenza al parto pubblicata sulla Rivista
Ricerca & Pratica http://www.ricercaepratica.it/index.php?archivio=yes&vol_id=2668
Il lavoro è stato condotto da un
gruppo di lavoro dell’Istituto Mario Negri di Milano e dalla Regione Lombardia,
coordinato da Maurizio Bonati,
Responsabile del Dipartimento di Salute Pubblica. Continua il decremento del
numero dei nati in Regione Lombardia, 6.241 in meno nel 2014 rispetto al 2005, con un
saldo naturale che passa da +6.895 nel 2005 a -4.222 nel 2014.
L’83,8% dei parti è avvenuto in
ospedali pubblici, il 16,2% nelle strutture accreditate e solo lo 0,1% nelle
cliniche private. Il 72,4% dei parti si svolge in strutture dove avvengono
almeno 1.000 parti l’anno: 39 ospedali che rappresentano il 54,9% dei punti
nascita totali lombardi. Resta quindi lo “zoccolo duro” dei punti nascita al di
sotto della soglia dei 500 parti annui, ritenuti non sicuri dove nel 2014
avveniva il 4,1% delle nascite.
Il 27,6% dei parti (22.690) avviene
in 47 punti nascita con meno di 1.000 parti/anno senza la presenza di Unità
Operative di Terapia Intensiva Neonatale; 3.511 parti in 11 punti nascita con
meno di 500 parti/anno (media 319) senza assistenza operativa di neonatologia.
La
procreazione medicalmente assistita è effettuata in media in 2,85 gravidanze su
100 utilizzando la Fivet (fecondazione in vitro con successivo trasferimento di
embrioni nell’utero), nel 34,1% dei casi.
Il 29,8% delle madri è di
cittadinanza non italiana, con gli estremi compresi tra il territorio di Milano Ovest e Cremona con il 46,4 e il 37,2%
dei parti. L’età media della puerpera è di 33,6 anni per le italiane e di 30
anni per le straniere. Il livello di scolarità è medio-alto per il 45,2% delle
madri italiane; è medio-basso nel 37,8% delle straniere. Le donne con scolarità
medio-bassa effettuano la prima visita più avanti nel tempo rispetto alle donne
con scolarità più alta. Quanto allo status professionale, il 65,1% delle madri
è occupata, il 25% sono casalinghe e l’8,4% sono disoccupate o in cerca di
prima occupazione. Tra le straniere, nel 2014 il 56,8% era casalinga, mentre il
79,2% delle madri italiane aveva un’occupazione lavorativa.
Permangono ampie differenze
nell’assistenza al parto e negli esiti tra punti nascita per tipologia della
struttura e di ubicazione geografica. Dati utili per il monitoraggio e la
programmazione dell’assistenza per aumentare l’appropriatezza e ridurre le
disuguaglianze.
Unità operative
di Terapia Intensiva Neonatale (UTIN) e Operativa di Neonatologia (UON) –
Lombardia 2014
Classi di
parti
|
Presenza di UON
|
Presenza di UTIN
|
Totale Punti Nascita
|
Totale Parti
|
Numero
medio di parti per punto
nascita
|
|||
|
N.
|
%
|
N.
|
%
|
|
N.
|
%
|
|
<500
|
-
|
-
|
-
|
-
|
11
|
3.511
|
2,9
|
319
|
500-799
|
6
|
35,3
|
-
|
-
|
21
|
12.968
|
13,8
|
618
|
800-999
|
2
|
11,8
|
-
|
-
|
7
|
6.211
|
10,9
|
887
|
1000-2499
|
9
|
52,9
|
13
|
65,0
|
25
|
37.869
|
41,3
|
1.515
|
≥2500
|
-
|
-
|
7
|
35,0
|
7
|
25.149
|
31,1
|
3.593
|
Totale
|
17
|
100,0
|
20
|
100,0
|
71
|
85.708
|
100,0
|
1.207
|
I parti in cifre – Lombardia
2014
La percentuale media di parti cesarei con punte del 37,8% (ASL
312)
|
Il numero di gravidanze su 100 da procreazione medicalmente
assistita
|
La percentuale di parti che avviene in strutture pubbliche ed
equiparate
|
L’età media delle partorienti italiane (30 anni per le mamme
straniere)
|
27%
|
2,85
|
99,9%
|
33,6
|
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