PESCIA. Con una lettera inviata in palazzo comunale nella mattinata di oggi, lunedì 5 giugno, si è dimesso il sindaco di Pescia Oreste Giurlani,( PD ) agli arresti domiciliari dallo scorso primo giugno con l’accusa di peculato.
La lettera di dimissioni verrà letta ufficialmente in aula nel corso del primo consiglio comunale utile, dopodiché scatteranno i venti giorni previsti dalla legge per lo scioglimento dello stesso. Sarà quindi un commissario prefettizio a traghettare il comune fino alle elezioni anticipate.
I fatti contestati riguardano Giurlani (che è stato anche primo cittadino di Fabbriche di Vallico in Garfagnana) quando era presidente dell'Uncem Toscana, Unione nazionale comuni comunità enti montani. Più nel dettaglio, le investigazioni svolte dai finanzieri - coordinate dal sostituto procuratore Tommaso Coletta - hanno accertato che Giurlani, "nel periodo compreso tra il 2012 ed il 2016, si sarebbe indebitamente appropriato di denaro appartenente all’Uncem, trasferendo dal conto corrente dell’associazione - di cui aveva la disponibilità diretta – sul proprio conto corrente personale, la somma complessiva di oltre 570.000 euro".
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