La cronaca di questi giorni ci informa del ripetersi del calvario di pazienti e
personale sanitario che opera presso il pronto soccorso dell’ospedale di
circolo di Varese .
Il pronto soccorso continua ad essere un “ luogo indegno “
come l’ha definito Mantovani, assessore regionale alla sanità , nonostante
promesse altisonanti e retromarce postume dello stesso politico .
Si è pensato di tutto, dai campanelli stile monatti ai
moderni GPS cerca pazienti , ma cambiando il posto degli addendi …il risultato
non cambia : il pronto soccorso dell’ospedale del Circolo è ancora una bolgia
infernale che mette costantemente alla prova i nervi dell’ottimo personale
sanitario e la rassegnazione dei pazienti che hanno diritto a ben altra
assistenza .
Al suo capezzale si sono accomodati “ medici “ che hanno prescritto ricette che
assomigliavano più a spot elettorali che a terapie prescritte da luminari della
sanità lombarda .
Abbiamo ancora presente la conferenza stampa di Mantovani
che , attorniato da consiglieri regionali della maggioranza politica che
governa la Lombardia annunciava la
risoluzione del problema entro il 31 marzo .
E Maroni non è stato da meno .
Di fronte a tutto questo non si hanno notizie dell’opinione della
commissione dei saggi voluta da Maroni e capitanata dal prof.Veronesi .
In questi mesi( anzi in questi anni perché è da anni che esiste il
problema !) non si è pensato ad un filtro territoriale che possa ridurre l’accesso di persone al pronto soccorso : non
si è pensato ad investire nelle CASE DELLA SALUTE , come hanno fatto altre
Regioni e come sta facendo la regione Lazio .
Perché non guardare ad altri modelli di sanità territoriale
in accordo con ASL e medici di base ?
Ed i pazienti continuano a pazientare a dismisura ,mentre il
cittadino lombardo continua a pagare una
sanità per certi versi “ indegna “.
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