venerdì 21 marzo 2014

Passo CARRAI -



«Se vuoi un amico a Washington, prenditi un cane» diceva il presidente americano Truman, buon conoscitore di uomini. Matteo Renzi è stato più fortunato: lui un amico del cuore ce l’ha. Si chiama Marco Carrai ed è tutto ciò che Renzi non è - elegante, ricco, riservato - o è soltanto in parte: un cattolicone abbastanza di destra, capace di scrivere un libro per confutare le tesi vaticanofobe dei romanzi di Dan Brown. Sono cresciuti insieme, in tutti i sensi. Renzi ci ha messo la faccia e le parole, Carrai i contatti e i denari: suoi e di altri. Ora un’inchiesta di «Libero» ha rivelato che, per poter votare nella città di cui intendeva diventare sindaco, il Renzi da Pontassieve prese la residenza in un appartamento del centro storico fiorentino, a via degli Alfani, il cui affitto era intestato all’amico e pagato dal medesimo.  

Già il nome della strada presenta evidenti controindicazioni, perché di Alfano ne basta e avanza uno solo. E poi, addestrato da troppe tangenti mascherate da regali, il nostro istinto inquisitore scatta immediato: tutti gli incarichi che Carrai ha ricoperto a Firenze e ricoprirà a Roma sono frutto di un baratto illegale: appartamento in cambio di poltrona. . (Certo, a me gli amici al massimo hanno offerto un gelato)
( Massimo Gramellini )

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