Egregio Direttore,
un forte grazie a
Luigi Barion Presidente
dell’Associazione “Varese per l’Italia
26 maggio 1859” che assieme ai componenti del Comitato Direttivo organizza
importanti manifestazioni per mantenere vivo il ricordo degli avvenimenti
storici che nel XIX secolo hanno portato alla realizzazione dell’Unità
d’Italia.
Non so quanti Italiani, e quanti Varesini in particolare, siano
a conoscenza di due date importanti della nostra storia: il 17 marzo 1861 giorno
della proclamazione dell’Unità d’Italia
ed il 26 maggio 1859, giorno della
Battaglia di Varese (Biumo inf.), primo episodio della Seconda guerra
d’Indipendenza.
Quest’anno per
festeggiare la ricorrenza del 17 marzo l’ineffabile Luigi Barion con la sua benemerita Associazione ha organizzato due significativi eventi:
domenica 16 marzo pomeriggio un bellissimo revival di musiche d’epoca
risorgimentale presso la Sala Montanari del Comune di Varese, al quale è intervenuto
anche il coro del civico Liceo Musicale
Manzoni che ha cantato l’Inno di Mameli, ed il giorno successivo, 17 mattina, Villa
Ponti di Biumo Sup. la posa di una targa commemorativa della battaglia di
Varese sul poggio da cui il Generale Garibaldi diresse le operazioni militari
il 26 maggio 1859. Su detto poggio
trovasi un tavolo di granito su cui si tramanda che l’Eroe dei due Mondi dispiegò
le carte catastali della zona per dirigere la vittoriosa battaglia dei suoi
Cacciatori delle Alpi (3.000 volontari) contro gli Austriaci del
Federmaresciallo Karl Urban (4.000 soldati meglio armati ed equipaggiati).
Come Varesino
adottivo ho voluto ricordare questo
storico episodio, e come Irpino di
nascita vorrei menzionare con una puntina d’orgoglio che presso il mio paese
natio Monteforte Irpino (AV), avvenne un altro importante episodio relativo
all’Unità d’Italia. Difatti qui, presso
il valico che sovrasta il paese, il 1° luglio 1820 i protagonisti del movimento
insurrezionale antiborbonico, comandati
dai sottotenenti Morelli e Silvati, provenienti da Nola e diretti ad Avellino
per incontrarsi col Gen. Guglielmo Pepe, innalzarono il tricolore della libertà
dando così l’inizio ufficiale all’insurrezione.
In pochi giorni il movimento
dilagò e trionfò in Campania , in Basilicata ed in Puglia. Pertanto il 6 luglio il re prometteva la
Costituzione e nominava reggente il figlio Francesco – Duca di Calabria. Questi il giorno dopo proclamò la
Costituzione, sul modello spagnolo del 1812. L’episodio di Monteforte fu
ricordato a Roma nel 1961, nella ricorrenza del primo centenario dell’Unità
d’Italia, con l’inaugurazione nel
quartiere “Prenestino” di una via intitolata a “Monteforte Irpino”.
Se anche molti restarono disillusi per diverse
sfavorevoli conseguenze dell’unione del Sud al Nord, e se ancora oggi qualcuno
dubita della validità dell’unità nazionale vorrei ricordare le parole dello
storico Angelo Di Lieto che in un suo libro ha scritto: “ Se il popolo….
non trovò un gran vantaggio da questa saldatura territoriale, ciò è da
attribuire ad una classe politica e dirigenziale che nell’unificazione non fu
capace di superare e di risolvere le diverse problematiche esistenti,
pervenendo ad un livellamento soprattutto economico e sociale e non solo
territoriale”.
Di nuovo grazie al Sig. Barion e
all’Associazione “Varese per l’Italia 26 maggio 1859”.
18 marzo 2014
Martino
Pirone
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