domenica 9 marzo 2014

LA MACCHINA ITALIA RIPARTE SOLO SE....

 La crisi post 2008 ha massacrato soprattutto il ceto medio italiano, quello che affollava ristoranti e alberghi in Italia oltre che all'estero. C'è stato il crollo dell'outgoing e del mercato interno. La fascia del lusso si è salvata perché quel ceto prospera nelle crisi e semmai si arricchisce ulteriormente. Sopravviviamo grazie all'incoming: i venti di guerra in Crimea e Ukraina sono assai preoccupanti perché coinvolgono i rapporti con la Russia, che è diventata uno dei nostri migliori mercati di riferimento come fonte di turisti. La macchina Italia riparte solo se dichiariamo guerra alla Burocrazia, costi quel che costi. La macchina Italia riparte solo se si mette a fabbricare nuovi prodotti turistici, a partire dalla trasformazione dei musei in Fabbriche della cultura. I Bronzi di Riace abbandonati al loro destino nel deserto di sale vuote in quel di Reggio Calabria, a fronte di 33 milioni di euro investiti per l'ego dei Sovrintendenti del luogo, gridano vendetta e soprattutto non attirano turisti. La macchina Italia riparte se fondiamo Louvre e Disneyland, come hanno fatto con grande intelligenza in Francia e negli Stati Uniti d'America. La macchina Italia riparte solo se lo Stato torna a fare il suo mestiere in Campania, Calabria e Sicilia, territori abbandonati alla criminalità organizzata. Sono verità dure da dire ma sono verità con le quali bisogna fare i conti.

( Renato Andreoletti , direttore di Hotel domani )

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