Gli sprechi
nella Pubblica Amministrazione
Ill. mo dott.
Matteo Renzi
Presidente del Consiglio
dei Ministri della Repubblica Italiana
R O M A
siamo
due Cittadini italiani che hanno lavorato
per più di 40 anni in settori pubblici (rispettivamente nella Prefettura di
Varese e nella Sanità) e che per questo pensano di conoscere abbastanza il problema degli sprechi nella
Pubblica Amministrazione. Per eliminare
o almeno ridurre i quali ci permettiamo di avanzare alcune proposte che, secondo le competenze, La invitiamo a
segnalare all’attenzione dei relativi Ministeri.
- Abolire o ridurre drasticamente i rimborsi elettorali ai
partiti politici;
- Invitare gli
Organi Istituzionali nei confronti dei quali non è possibile agire (Presidenza
della Repubblica, Parlamento, Consulta) ad una immediata riduzione di tutte le loro
spese (retribuzioni e spese di
funzionamento) rapportandole ai parametri degli altri Paesi europei, tenuto anche
conto dell’attuale crisi economico-finanziaria;
- Sollecitare il
Parlamento a ridurre i finanziamenti e le agevolazioni previste dalle leggi
costituzionali a favore delle Regioni a Statuto Speciale e delle Province
Autonome;
- Ridurre per tutti i Dicasteri e gli Uffici
della Pubblica Amministrazione il numero dei Dirigenti ed anche bloccare - per un determinato numero di anni e per i
soggetti al disopra di un certo livello - l’avanzamento di grado, in
particolare per le Forze Armate (riducendo drasticamente il numero dei Generali),
nonché diminuire le loro attuali retribuzioni (prevedendo un tetto massimo non
superiore a quello medio degli altri Stati europei; altrettanto dicasi per le loro pensioni);
- Ridurre
le attuali eccessive retribuzioni degli Amministratori e degli alti Dirigenti
delle Pubbliche Amministrazioni, nonché quelle dei dipendenti di alcune Regioni
a Statuto Speciale uniformandole a quelle di tutte le altre;
- Annullare le tante leggi e leggine che hanno consentito
finora a moltissimi “beneficiati” di godere immeritatamente di retribuzioni e/o
pensioni scandalose, spesso superiori ai
20 – 30.000 Euro/mese, e vietare
il cumulo delle stesse (in tali casi più
che di diritti acquisiti si tratta di “privilegi”, contrari ad ogni senso di
equità e di giustizia, che gridano vendetta al cielo!);
- Applicare da subito una cospicua trattenuta alla base sui
precitati redditi e su quelli percepiti da tanti VIP (calciatori e personaggi
dello spettacolo), dirigenti d’azienda, amministratori di banche,
assicurazioni, finanziarie, ecc. quando
superino determinati importi (prendere ad esempio la tassazione U.S.A. che è
realmente progressiva);
- Disporre per stipendi e pensioni di entità elevata che
l’importo superiore ai 15 - 20.000 Euro/mese venga corrisposto in Titoli di
Stato quinquennali o decennali (così il Governo potrebbe disporre
di una pronta e costante liquidità, ed anche si limiterebbe di molto
l’esportazione illegale di capitali all’estero);
- Rivedere le norme che regolano i rapporti, in materia
fiscale, con la Repubblica di San Marino, la Svizzera, Montecarlo, Lussemburgo
ed altri “paradisi fiscali”;
- Tenere sotto stretto controllo le società “offshore”
create all’estero da molti connazionali
allo scopo di eludere il Fisco italiano;
- Aumentare l’organico della Guardia di Finanza
e dell’Agenzia delle Entrate per intensificare i controlli fiscali sui liberi
professionisti e sopratutto sugli operatori economici e finanziari (in
particolare coloro che risiedono anche nei C.d.A. di Banche, Assicurazioni,
Enti, e Società pubbliche e private);
- Obbligare la connessione informatica fra tutti gli Uffici
Pubblici per consentire controlli telematici incrociati, in particolare:
Agenzia delle Entrate, Catasto, Inps ed altri Enti previdenziali, Anagrafi
comunali, Motorizzazione Civile, P.R.A., Registro Nautico, Assicurazioni, ecc.;
- Ridurre del 15 - 20 % per tutte le strutture Statali centrali e
periferiche (eccetto che per Scuola e Giustizia) l’accreditamento per le spese
correnti, mantenendo o accordando loro autonomia gestionale (dietro
presentazione di un bilancio di previsione per ciascun esercizio finanziario)
in modo che possano apportare variazioni di spesa da un capitolo all’altro, ma
senza sforare il tetto di previsione annuale;
- Ridurre al minimo indispensabile le
consulenze esterne per tutti gli Enti Pubblici, con obbligo di rivolgersi
in via prioritaria ad altri Enti Pubblici e solo secondariamente ai privati, ed
anche creare una “Tabella Nazionale dei Consulenti” con tariffe
prestabilite;
- Disporre per il Ministero dell’Interno una
sensibile riduzione del numero dei servizi mobili di scorta alle persone,
limitandoli allo stretto necessario e per spostamenti legati ad attività istituzionali;
mantenere i presidi fissi di protezione alle abitazioni solo per quei casi
eccezionali di accertato rischio; sostituire le attuali urne elettorali di
cartone a perdere con urne pieghevoli di plastica riutilizzabili per successive
votazioni; limitare ad una sola giornata le consultazioni elettorali;
accorpare se possibile in unica tornata elezioni di differente natura
(es. politiche e amministrative) ed eventuali referendum;
- Disporre per le Ambasciate ed i Consolati
italiani nei Paesi extraeuropei, prima di rilasciare il visto d’ingresso per
l’Italia - anche solo per turismo - l’obbligo
di richiedere agli interessati una adeguata copertura assicurativa per
eventuali spese sanitarie, onde evitare che le stesse (spesso notevoli) vengano
poi accollate al nostro S.S.N. (quasi sempre senza alcuna possibilità di
recupero);
- Ridurre il numero dei carcerati con
l’espulsione degli stranieri condannati per droga o reati minori e senza
permesso di soggiorno; per i reati più gravi stipulare accordi con i
Paesi d'origine affinché i condannati scontino la pena nel loro Paese;
- Snellire le
procedure giudiziarie per accelerare l’iter dei processi, in modo da ridurre il
numero dei soggetti in attesa di giudizio limitandone la detenzione al più breve
tempo possibile;
- Promuovere le convenzioni tra Istituti di pena
ed Enti pubblici (Comuni e altri) per far svolgere, con permesso diurno, lavori di pubblica utilità ai carcerati meno
pericolosi;
- Contenere le spese di gestione degli Ospedali
pubblici e degli Istituti di pena, oggi davvero eccessive, evitando in
particolare inutili sprechi nel riscaldamento,
nell’illuminazione dei locali e nelle mense (molto cibo viene quotidianamente
gettato);
- Annullare l’acquisto dei tanto discussi aerei militari
(cacciabombardieri) dal costo esorbitante e di altre forniture di materiale
bellico non indispensabile; prevedere il ritiro dei militari italiani operanti
all’estero a meno che le spese non vengano sostenute totalmente o in prevalenza
dall’O.N.U.;
- Controllare ed
approfondire le segnalazioni di alcune trasmissioni televisive quali: Striscia
la notizia, Reporter, Matrix, Le iene, ecc. circa gli sprechi per opere
costosissime mai completate o inutilizzate (oltre 400!) come: ospedali, scuole,
carceri, caserme, aeroporti, strade, stazioni e tratte ferroviarie, centri
sportivi, palestre, piscine, ecc. e procedere eventualmente a denunciare alla Corte dei Conti ed alla
Magistratura ordinaria gli amministratori responsabili di detti sprechi;
- Accordare agli
amministratori in carica un termine tecnico entro il quale le succitate opere, sostenute
da finanziamenti pubblici, devono essere ultimate ed utilizzate (il che servirebbe
anche a smuovere l’economia sana del Paese);
- Accertare il costo delle rappresentanze diplomatiche delle
Regioni all’estero e valutare l’opportunità o meno della loro abolizione;
- Fissare un plafond
delle spese sanitarie regionali per abitante e costi standard per gli acquisti
di materiali e commesse;
- Disporre la limitazione
del numero di stampa dei Bollettini Ministeriali e Regionali, dei Bilanci di
previsione, dei Consuntivi e di ogni altra pubblicazione da parte degli Uffici
centrali e periferici;
- Razionalizzare il
consumo di energia per l’illuminazione ed il riscaldamento di tutti gli Uffici
e le strutture pubbliche (che attualmente rappresenta uno dei costi più elevati
delle spese correnti), anche prevedendo il ricorso a fonti energetiche
alternative;
- Agevolare la
ripresa economica del Paese favorendo sopratutto l’edilizia pubblica e la
ristrutturazione del patrimonio edilizio privato esistente, prevedendo
significative agevolazioni fiscali, anche per salvaguardare l’integrità delle
aree verdi e del paesaggio;
- Alienare il
patrimonio edilizio pubblico inutilizzato, in particolare militare, oppure cederlo agli Enti Locali per una loro
conversione (previe opere di adeguamento) in abitazioni popolari, case di
riposo per anziani, uffici pubblici o altre opere di pubblica utilità;
- per la R.A.I.:
sottrarla all’egemonia dei partiti azzerando il Consiglio di Amministrazione e
sostituendo i vari Direttori di testata
che hanno sottoscritto contratti di collaborazione milionari con i vari personaggi
dello spettacolo; eventualmente nominare
un Commissario e qualche suo collaboratore che sappia spendere con maggiore
oculatezza il denaro dei contribuenti (senza farsi ingannare dalla scusa
pretestuosa dell’audience e dei proventi derivanti dagli sponsor);
- annullare tutti i contratti in essere con
detti personaggi e proporre la riduzione drastica dei loro compensi valutando eventualmente anche
l’opportunità di ridurre il costo della pubblicità (è ora di invertire l’attuale
tendenza al rialzo dei compensi ai conduttori ed ai vari operatori dello
spettacolo con il teorema: più alto
indice di ascolto > maggiore incasso dalla pubblicità, e più alto incasso dalla pubblicità > più
elevata remunerazione al conduttore, perché così facendo il cerchio si chiude
con l’aumento del costo dei prodotti reclamizzati sul mercato, con danno
sopratutto per i ceti meno abbienti).
Occorre invece bloccare e invertire questa tendenza se si vuole moralizzare
il mercato (anche perché l’audience dipende da molti altri fattori: tipo di
programma, orario, ecc. e non solo dalla bravura dei partecipanti).
-
Per ogni altra voce non contemplata in questo elenco fare
riferimento alle pubblicazioni
di Stella e Rizzo, in cui sono ampiamente descritti i moltissimi sprechi e
storture della Pubblica Amministrazione.
Concludiamo con l’auspicio che le
proposte anzidette vengano prese in considerazione dal Suo nuovo Governo, dal
momento che si propone di correggere le tante ingiustizie e le tante storture
attualmente esistenti nel nostro Bel Paese.
Con entusiasmo porgiamo tanti auguri di BUON LAVORO a Lei e al Suo
Governo.
Martino
Pirone e Giovanni Dotti
Varese, 28 febbraio 2014
P.S. Alleghiamo una nostra proposta relativa al contenimento
delle super-retribuzioni e dei pluri-incarichi nella Pubblica Amministrazione
(già inviata e pubblicata su vari giornali).
NO ALLE SUPER-RETRIBUZIONI ED AI PLURI-INCARICHI NELLA PUBBLICA
AMMINISTRAZIONE.
Per ovviare al
guazzabuglio dei vergognosi fenomeni sopra enunciati, che gridano vendetta al
cielo (Mastrapasqua ne è un fulgido esempio), e ridurre l’eccessivo e
ingiustificato divario retributivo tra
dirigenti e subordinati, basterebbe varare un
solo articolo di legge di questo tenore:
“Chiunque nella Pubblica
Amministrazione ricopra incarichi
dirigenziali o di consulenza o
quant’altro (in Enti pubblici o in Aziende e Società partecipate o
controllate) non può percepire annualmente una somma di emolumenti
(retribuzioni, onorari o altro) per un
totale che superi di dieci (o quindici
?) volte lo stipendio annuo lordo del dipendente della qualifica più
bassa”.
Basterebbe questa
semplice norma per ridurre automaticamente il numero dei pluri-incarichi e
sopratutto l’odiosa disparità
retributiva oggi esistente tra i vari soggetti che a vario titolo
operano nella P.A., moralizzando una situazione divenuta ormai intollerabile
eticamente e insostenibile per le finanze pubbliche.
Se poi un simile
provvedimento venisse introdotto anche nel comparto lavorativo privato (e nelle
Fondazioni), riducendo certe esagerate e assurde retribuzioni di dirigenti, si
otterrebbe un notevole risparmio per le Aziende che potrebbero così ridurre i
costi di produzione e resistere meglio alla concorrenza, evitando anche tanti
licenziamenti.
Vedremo se, dopo
tante chiacchiere inconcludenti, ci sarà un partito o un sindacato che si farà
promotore di una simile iniziativa.
Attendiamo fiduciosi.
Varese, 8 febbraio 2014
Giovanni
Dotti e Martino Pirone
Nessun commento:
Posta un commento
LASCIA UN TUO COMMENTO