Immagina di ferirti al braccio: un taglio profondo o una frattura all'osso.
Immagina di non poter uscire per chiedere aiuto o cure per ore. Per una notte intera, per esempio. Immagina che l'ospedale più vicino sia distante ore e che la strada per raggiungerlo sia sconnessa e insicura. Immagina di non avere nemmeno un mezzo di trasporto per raggiungerlo. È un incubo, vero? Ecco, questa è la realtà quotidiana in molti villaggi dell’Afghanistan. L'uomo nella foto è N., 30 anni, ferito a braccio, mano e ginocchio durante un bombardamento. Nonostante avesse bisogno di cure, ha dovuto aspettare una notte intera prima di muoversi: tanto è andata avanti l'operazione militare. Solo al mattino ha potuto raggiungere il Posto di primo soccorso (FAP) di Emergency a Urmuz, dove l'abbiamo stabilizzato e poi trasportato in ambulanza al nostro ospedale di Lashkar-gah per essere operato. È proprio per aiutare le persone come N., abitanti di villaggi isolati e lontani da qualsiasi struttura sanitaria, che in Afghanistan abbiamo creato - e stiamo ampliando - una rete di FAP dislocati su tutto il territorio, dotati di ambulanze e collegati ai nostri ospedali. Per dare tempestivamente le prime cure, per offrire un trasporto sicuro verso i nostri ospedali, per garantire a tutti il diritto a ricevere assistenza quando ne hanno bisogno. | ||
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venerdì 28 marzo 2014
EMERGENCY IN AFGHANISTAN ,DOVE ABBIAMO PORTATO LA PACE .
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