sabato 1 febbraio 2014

VARESE .SUMMIT REGIONALE SANITA'


Il summit sulla sanità che si è tenuto stamani a Varese presso l’aula 6 dell’università dell’Insubria non ha soddisfatto , a mio avviso , le aspettative di quanti - sindaci, operatori sanitari, politici- si attendevano non tanto la “ nuova “ riforma sanitaria lombarda ,ma almeno delle chiare anticipazioni di come sarà il nuovo sistema sanitario lombardo .
Presenti :assessori regionali, direttori regionali,presidente commissione,assessore alla sanità Lombardia, presidente consiglio regionale .... 
Si è andati dall’auto-compiacimento ( siamo bravi…abbiamo risparmiato …) alla denuncia di situazioni croniche inaccettabili .
Non solo,ma mentre qualche persona autorevole portando i propri saluti ha parlato di semplice “ tagliando “ altri hanno usato proprio il termine “ riforma sanitaria lombarda “.
Non è stato per nulla definita la cornice all’interno della quale sarà incastonato il quadro della riforma dell ‘ex ministro Balduzzi, invocata da qualcuno esplicitamente , richiamata come necessità inderogabile da altri .
L’esigenza di una riconsiderazione dell’offerta sanitaria territoriale che tale riforma richiama è  esplicitata quotidianamente dal fatto che ,in sua assenza , l’ospedale è di gran lunga il punto per  riferimento di prestazioni sanitarie che dovrebbero trovare nella medicina territoriale il proprio ambito naturale .
Non è stato chiarito ,ad esempio, se in Lombardia tale riforma sarà attuata mediante l’ampliamento della aggregazione dei medici di medicina generale ,oppure si guarderà alle CASE DELLA SALUTE  da tempo funzionanti in Emilia Romagna ,in Toscana : veri e propri presidi sanitari territoriali h 24 ove il paziente si rivolge per patologie specialistiche , per esami , per accertamenti diagnostici…. e dove l’ammalato viene preso in carico  dopo le dimissioni ospedaliere  .
Fa piacere constatare che si siano finalmente accorti ( dopo gli scandali Maugeri e San Raffaele ) che hanno esagerato con l’accreditamento di poliambulatori e cliniche private talchè hanno previsto di sospendere per un anno l’esame di nuove richieste .
Tra un autocompiacimento e l’altro di alcuni relatori , l’assessore alla sanità Mantovani ha fatto una specie di autogol  quando ha citato le lunghe liste d’attesa per una visita specialistica ( “ sei mesi per una visita oculistica “ ha detto testualmente ) o le giornate ( “ 12-24-… ore “ ) trascorse nei corridoi del pronto soccorso da persone di ottanta/ novant’anni .
Interessante il fatto che Mantovani si ponga la domanda circa il ruolo dell’ASL rispetto al sistema ospedaliero . Ricordiamo che la legge di riforma sanitaria ancora vigente prevedeva in un’unica entità sanitaria la prevenzione, la cura , la riabilitazione .
La Lombardia, come moltissime altre regioni hanno scorporato tutto ciò creando Asl, ARPA …con l’istituzione di nuovi, ambite poltrone da distribuire a sodali di partito  col manuale Cencelli.

In sostanza stamattina non abbiamo visto il quadro della nuova sanità lombarda …e neppure la cornice .

Nessun commento:

Posta un commento

LASCIA UN TUO COMMENTO