Il summit sulla sanità che si è tenuto stamani a Varese
presso l’aula 6 dell’università dell’Insubria non ha soddisfatto , a mio avviso
, le aspettative di quanti - sindaci, operatori sanitari, politici- si
attendevano non tanto la “ nuova “ riforma sanitaria lombarda ,ma almeno delle
chiare anticipazioni di come sarà il nuovo sistema sanitario lombardo .
Presenti :assessori regionali, direttori regionali,presidente commissione,assessore alla sanità Lombardia, presidente consiglio regionale ....
Si è andati dall’auto-compiacimento ( siamo bravi…abbiamo
risparmiato …) alla denuncia di situazioni croniche inaccettabili .
Non solo,ma mentre qualche persona autorevole portando i
propri saluti ha parlato di semplice “ tagliando “ altri hanno usato proprio il
termine “ riforma sanitaria lombarda “.
Non è stato per nulla definita la cornice all’interno della
quale sarà incastonato il quadro della riforma dell ‘ex ministro Balduzzi,
invocata da qualcuno esplicitamente , richiamata come necessità inderogabile da
altri .
L’esigenza di una riconsiderazione dell’offerta sanitaria
territoriale che tale riforma richiama è
esplicitata quotidianamente dal fatto che ,in sua assenza , l’ospedale è
di gran lunga il punto per riferimento
di prestazioni sanitarie che dovrebbero trovare nella medicina territoriale il
proprio ambito naturale .
Non è stato chiarito ,ad esempio, se in Lombardia tale
riforma sarà attuata mediante l’ampliamento della aggregazione dei medici di
medicina generale ,oppure si guarderà alle CASE DELLA SALUTE da tempo funzionanti in Emilia Romagna ,in
Toscana : veri e propri presidi sanitari territoriali h 24 ove il paziente si
rivolge per patologie specialistiche , per esami , per accertamenti
diagnostici…. e dove l’ammalato viene preso in carico dopo le dimissioni ospedaliere .
Fa piacere constatare che si siano finalmente accorti ( dopo
gli scandali Maugeri e San Raffaele ) che hanno esagerato con l’accreditamento
di poliambulatori e cliniche private talchè hanno previsto di sospendere per un
anno l’esame di nuove richieste .
Tra un autocompiacimento e l’altro di alcuni relatori ,
l’assessore alla sanità Mantovani ha fatto una specie di autogol quando ha citato le lunghe liste d’attesa per
una visita specialistica ( “ sei mesi per una visita oculistica “ ha detto
testualmente ) o le giornate ( “ 12-24-… ore “ ) trascorse nei corridoi del
pronto soccorso da persone di ottanta/ novant’anni .
Interessante il fatto che Mantovani si ponga la domanda
circa il ruolo dell’ASL rispetto al sistema ospedaliero . Ricordiamo che la
legge di riforma sanitaria ancora vigente prevedeva in un’unica entità
sanitaria la prevenzione, la cura , la riabilitazione .
La Lombardia, come moltissime altre regioni hanno scorporato
tutto ciò creando Asl, ARPA …con l’istituzione di nuovi, ambite poltrone da
distribuire a sodali di partito col
manuale Cencelli.
In sostanza stamattina non abbiamo visto il quadro della
nuova sanità lombarda …e neppure la cornice .
Nessun commento:
Posta un commento
LASCIA UN TUO COMMENTO