Il risultato del referendum popolare svizzero sull’iniziativa della destra xenofoba contro
l’immigrazione è rivelatore di sentimenti, paure ,umori antistranieri che si
pensava fossero stati sepolti definitivamente
,mentre invece continuano ad essere presenti in importanti componenti
della società elvetica .
Il voto ci delinea un quadro di situazioni variegate ,
probabilmente frutto di un diverso modo di concepire la dignità umana , il
valore sociale della vita e del lavoro .
Vi è stata una diversità tra il voto nella svizzera tedesca
, dove ha vinto il si all’iniziativa
xenofoba ed il voto nella svizzera francese ,ove ha prevalso un no compatto e
convinto .
Purtroppo in linea con gli svizzeri di lingua tedesca sono
stati i compatrioti del Canton Ticino , dove la Lega locale ha avuto buon gioco
contro i” topi” italiani che rubano il formaggio svizzero , come indicava un
loro eloquente manifesto .
Sostanzialmente si è tornati a vedere l’immigrato non come
essere umano , ma essenzialmente come “ braccia “ , da utilizzare alla bisogna
.
Questo voto stride fortemente con la propaganda fatta pochi
mesi fa da autorità del Canton Ticino che illustravano ad imprese italiane le
opportunità lavorative ivi presenti .
Le conseguenze del voto saranno pagate dai tanti cittadini
dell’Unione Europea che nei prossimi anni si vedranno precluso l’accesso al
mercato del lavoro svizzero , i frontalieri italiani, compresi quelli del
varesotto ; ma potrebbero pagarle anche gli italiani da anni presenti
stabilmente in Svizzera,non più
garantiti dalla legislazione europea .Non a caso, tra gli scenari rievocati
dalla destra vi è la riedizione dello
status di stagionale , cui si legano le
pagine più tristi delle migrazione italiana in Svizzera.
La propaganda xenofoba aizzata soprattutto dalla lega
svizzera, non ha tenuto conto che liquidando la libera circolazione, si aprono
una serie di interrogativi relativi ai rapporti con l’U.E.,compresi quelli
bilaterali ,da cui la Svizzera trae non pochi vantaggi , che spaziano dalla
libera circolazione , alla ricerca,all’accesso al mercato energetico, ai
rapporti commerciali ed economici .
Il voto apre scenari inquietanti non solo sulla regolazione
dell’accesso di nuovi immigrati ,ma
anche sulle comunità italiane ivi residenti . Come dimostrano le preoccupate
reazioni di tutta l’Europa democratica ,il risultato delle votazioni non
riguarda solo il destino di questo paese: esso costituisce un grave segnale per
quanti nell’Unione Europea teorizzano il ritorno alle logiche protezionistiche
e nazionalistiche . A questo proposito è significativo il fatto che uno dei
primi messaggi di felicitazioni per il voto sia pervenuto da Marine Le Pen
,futura alleata dei leghisti nostrani .
A tal proposito a nessuno sfugge l’imbarazzo del partito di Salvini
posto di fronte alla constatazione che l’atteggiamento dei loro fratelli
svizzeri danneggerà lavoratori frontalieri varesotti, bergamaschi, piemontesi …
Per non parlare poi del fatto che c’è sempre qualcuno più a nord ( più a destra
) della lega italiana .
Dalla triste constatazione di una fosca realtà attuale , riparte l’impegno di Sinistra Ecologia Libertà
per contribuire a ricostruire un progetto di Paese aperto e solidale,e per
promuovere ,anche in un contesto difficile come quello emerso dal voto del 9
febbraio , l’idea di una Europa più democratica e sociale .
SINISTRA ECOLOGIA
LIBERTA’-Svizzera
SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'- Varese
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