martedì 11 febbraio 2014

REFERENDUM XENOFOBO SVIZZERA - COMUNICATO SEL SVIZZERA / SEL VARESE

Il risultato del referendum popolare svizzero  sull’iniziativa della destra xenofoba contro l’immigrazione è rivelatore di sentimenti, paure ,umori antistranieri che si pensava fossero stati sepolti definitivamente  ,mentre invece continuano ad essere presenti in importanti componenti della società elvetica .
Il voto ci delinea un quadro di situazioni variegate , probabilmente frutto di un diverso modo di concepire la dignità umana , il valore sociale della vita e del lavoro .
Vi è stata una diversità tra il voto nella svizzera tedesca , dove ha vinto il  si all’iniziativa xenofoba ed il voto nella svizzera francese ,ove ha prevalso un no compatto e convinto .
Purtroppo in linea con gli svizzeri di lingua tedesca sono stati i compatrioti del Canton Ticino , dove la Lega locale ha avuto buon gioco contro i” topi” italiani che rubano il formaggio svizzero , come indicava un loro eloquente manifesto .
Sostanzialmente si è tornati a vedere l’immigrato non come essere umano , ma essenzialmente come “ braccia “ , da utilizzare alla bisogna .
Questo voto stride fortemente con la propaganda fatta pochi mesi fa da autorità del Canton Ticino che illustravano ad imprese italiane le opportunità lavorative ivi presenti .
Le conseguenze del voto saranno pagate dai tanti cittadini dell’Unione Europea che nei prossimi anni si vedranno precluso l’accesso al mercato del lavoro svizzero , i frontalieri italiani, compresi quelli del varesotto ; ma potrebbero pagarle anche gli italiani da anni presenti stabilmente  in Svizzera,non più garantiti dalla legislazione europea .Non a caso, tra gli scenari rievocati dalla destra  vi è la riedizione dello status di stagionale  , cui si legano le pagine più tristi delle migrazione italiana in Svizzera.


La propaganda xenofoba aizzata soprattutto dalla lega svizzera, non ha tenuto conto che liquidando la libera circolazione, si aprono una serie di interrogativi relativi ai rapporti con l’U.E.,compresi quelli bilaterali ,da cui la Svizzera trae non pochi vantaggi , che spaziano dalla libera circolazione , alla ricerca,all’accesso al mercato energetico, ai rapporti commerciali ed economici .
Il voto apre scenari inquietanti non solo sulla regolazione dell’accesso  di nuovi immigrati ,ma anche sulle comunità italiane ivi residenti . Come dimostrano le preoccupate reazioni di tutta l’Europa democratica ,il risultato delle votazioni non riguarda solo il destino di questo paese: esso costituisce un grave segnale per quanti nell’Unione Europea teorizzano il ritorno alle logiche protezionistiche e nazionalistiche . A questo proposito è significativo il fatto che uno dei primi messaggi di felicitazioni per il voto sia pervenuto da Marine Le Pen ,futura alleata dei leghisti nostrani .
A tal proposito a nessuno sfugge l’imbarazzo del partito di Salvini posto di fronte alla constatazione che l’atteggiamento dei loro fratelli svizzeri danneggerà lavoratori frontalieri varesotti, bergamaschi, piemontesi … Per non parlare poi del fatto che c’è sempre qualcuno più a nord ( più a destra ) della lega italiana .
Dalla triste constatazione di una fosca realtà attuale ,  riparte l’impegno di Sinistra Ecologia Libertà per contribuire a ricostruire un progetto di Paese aperto e solidale,e per promuovere ,anche in un contesto difficile come quello emerso dal voto del 9 febbraio , l’idea di una Europa più democratica e sociale .

SINISTRA  ECOLOGIA LIBERTA’-Svizzera
SINISTRA ECOLOGIA  LIBERTA'- Varese 

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