Così, la bolletta è diventata una sorta di bancomat su cui scaricare i costi dell’oscura politica energetica e fiscale italiana. E non è finita, perché finora è stata contabilizzata solo la prima tranche di 400 milioni prevista dalla legge del governo delle larghe intese: ce ne sono altri 820 da recuperare per il 2014!
E poi, senza che se ne sia parlato, si attinge alle bollette per 300 milioni di euro, prelevati e spostati per coprire la cancellazione dell’IMU.
Inoltre ) in sospeso c’è “un’erogazione a favore della Sogin per far fronte agli impegni connessi ai contratti di riprocessamento in Francia del combustibile nucleare irraggiato e del combustibile di Creys Malville” (citazione dalla delibera 641/2013/R/Com
Basta così, direte. Ma eccoci al famoso Cip6, l’incentivo allo smaltimento rifiuti e scarti petroliferi attraverso la generazione elettrica. Vanno reperiti 470 milioni di euro “per far fronte alla risoluzione anticipata della convenzione della centrale di Falconara dell’Api e altri 570 milioni di euro in relazione alla centrale di Priolo, raffineria ISAB di Erg” (v. www.staffettaonline.com).
Infine, sale del 60% il costo per la copertura del nuovo capacity payment a favore dei cicli combinati a gas (si pagherà non la corrente prodotta ma la disponibilità a entrare celermente in produzione), onere fortemente voluto dalle utility per remunerare la capacità disponibile ad entrare in produzione per adattarsi alla generazione rinnovabile.
In queste amare constatazioni, c’è molta “technicality”, dirà chi legge ed è difficile capire. Vogliamo tradurre? Si tratta di 3,5 miliardi di euro come aggravio previsto per le future bollette, considerando anche altri oneri relativi a quelle del gas.
( Da Mario Agostinelli e Roberto Meregalli -Energia felice)
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