Vittoria! La Commissione VIA (Valutazione di Impatto Ambientale) del Ministero dell’Ambiente ha bocciato il progetto di conversione a carbone della centrale Enel di Porto Tolle. Questa vittoria arriva all’indomani della lunga battaglia di Greenpeace e di una coalizione di associazioni ambientaliste, della pesca e del turismo i cui rilievi sono stati in parte accolti dall’organismo tecnico del Ministero. Ma c’è di più, secondo una perizia realizzata dall’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), Enel dovrebbe risarcire lo stato per 3,6 miliardi di euro per i danni che sarebbero stati prodotti dalla centrale di Porto Tolle tra il 1998 e il 2009, quindi quando la centrale funzionava a olio combustibile in deroga alle normative ambientali sulle emissioni. La perizia, commissionata dal Ministero della Salute e da quello dell’Ambiente e agli atti di un processo che dovrebbe concludersi a breve, ha utilizzato la stessa metodologia impiegata dall’istituto di ricerca indipendente SOMO, che per conto di Greenpeace ha stimato l’impatto sanitario ed economico della produzione col carbone di Enel, in Italia e in Europa.
Ora Enel se vorrà perseverare dovrà presentare un nuovo progetto e un nuovo Studio di Impatto Ambientale. Per il momento dunque il pericolo è scongiurato ed Enel dovrà tenere in conto di avere IL SOTTOSCRITTO ed altri 98.000 nemici al suo progetto di carbone come risorsa energetica, 98.000 cittadini che tengono Enel sott’occhio. Ancora una volta abbiamo confermato di essere tanti e di avere il diritto di essere ascoltati!
PROPONGO DI UTILIZZARE I 3,6 MILIARDI DI MULTA PER INSTALLARE NEL SULCIS FABBRICHE CHE PRODUCANO PANNELLI SOLARI ,PALE EOLICHE ...ANCHE PER ESPORTAZIONE .
Grazie ancora,
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