La ferita è ancora aperta .
A 33 anni dalla strage che costò la vita ad 85 persone, Bologna si accinge alla commemorazione. Erano le 10.25 del 2 agosto 1980 quando, nella sala d’aspetto della Stazione di Bologna, da una valigia abbandonata scaturì l’inferno.
85 morti, 200 feriti per uno degli attentati terroristici tra i più gravi avvenuti nel nostro Paese: come esecutori materiali furono individuati alcuni militanti di estrema destra tra cui Fioravanti.
Anche per questa strage una verità ed una giustizia parziali sono quelle che restano dopo tanta tempo.
Quest’anno Bologna ha deciso di ricordare le vittime in un modo diverso, forte, significativo: strade, piazze e giardini cittadini verranno intitolati per un giorno, simbolicamente, alle 85 vittime, per mantenere vivo il ricordo, per celebrare ogni giorno, ad ogni passo quei nomi di persone non note, che solo la morte ha reso “famose”.
Persone che andavano in vacanza, bambini, giovani mamme, che lasciano in stazione la loro vita e famiglie lacerate o completamente sterminate.
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