venerdì 19 luglio 2013

ALFANO SE NE VADA E LE DUE CITTADINE KAZAKE TORNINO IN ITALIA : APPELLO SU CHANGE .ORG

È giunto il momento di mettere fine a un vile scandalo politico internazionale che un Governo patetico cerca di occultare con furbizia e cinismo.
Il rimpatrio di Alma e Alua, moglie e figlia del dissidente kazako Mukhtar Ablyazov, principale oppositore politico al dittatore kazako Nursultan Äbişulı Nazarbaev, ci consegna una pagina buia della storia del nostro Paese in cui col fango sporco si impastano rapporti tra Stati, apparati, interessi economici. Calpestando diritti, sogni, codici nazionali e internazionali.
Quell’espulsione ha abbandonato una mamma e la figlioletta di 6 anni a un regime che, secondo Amnesty International, pratica un ‘uso regolare della tortura e dei maltrattamenti’. La stessa violenza che costrinse il capofamiglia, in quanto dissidente, a scegliere l’esilio e che oggi in un Paese reputato civile e moderno ha fatto irruzione nella vita di Alma e di Alua scaraventandole nella minaccia di una prigione e di un orfanotrofio.
L’Italia ha violato brutalmente i diritti fondamentali dei cittadini stranieri e le norme sui respingimenti. Per questo chiediamo al Governo italiano di attivare tutti i canali diplomatici per ottenere il ritorno immediato in Italia di Alma Shalabayeva e di sua figlia di cui sono a rischio sicurezza e incolumità.
Vogliamo inoltre che si squaderni la vera ricostruzione dei fatti, dal giorno del blitz a quello del rimpatrio ad Astana. La dignità e l’autorevolezza delle istituzioni non possono accettare la spiegazione dello scaricabarile o del ‘a mia insaputa’ o ‘del non sapevo’ di Alfano, in un’opera d’arte di irresponsabilità e ipocrisia.
Ma, sia che Alfano sapesse, sia che fosse all’oscuro di tutto, questa angusta vicenda dimostra plasticamente la sua inadeguatezza a un ruolo di Governo così rilevante: è responsabile della violazione di diritti umani, per questo chiediamo le sue dimissioni.
Chiediamo a tutti coloro che ogni giorno con impegno e passione si adoperano per tutelare i diritti dei migranti, dei rifugiati e dei richiedenti asilo di sostenere questa battaglia di civiltà.
Nichi Vendola

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