SANITA’ OSPEDALIERA: CERCHIAMO DI STARE COI PIEDI PER TERRA
La situazione ospedaliera attuale a Varese è esplosiva: i posti letto sono insufficienti (e le liste
di attesa per i ricoveri non urgenti si prolungano oltre tempi ragionevoli),
mancano gli infermieri (quelli in
servizio devono recuperare mesi di ferie arretrate non godute e migliaia di ore
straordinarie non pagate, e l’Ospedale non ha i soldi per assumere quanti ne servirebbero), il Pronto Soccorso è ormai
diventato quasi un ospedale da campo (dove parcheggiano su barelle i malati
selezionati per il ricovero in attesa che vengano liberati posti letto nei vari
reparti), e le poche risorse finanziarie ancora disponibili vengono destinate
non già al potenziamento dei servizi esistenti bensì all’edilizia ospedaliera,
con progetti di abbattimento di edifici preesistenti, fino a ieri perfettamente
funzionanti, e di edificazione al loro
posto di nuovi, in una atmosfera
delirante di irresponsabilità e megalomania. Ma i
progetti già son stati fatti, ci si dice, e si deve ad ogni costo andare avanti
! Questa la logica dei nostri oculati e
parsimoniosi Amministratori pubblici.
Di chi è la responsabilità di tanta follia? Della Regione, del Comune,
dell’Amministrazione Ospedaliera? Come
al solito di nessuno, o meglio di tutti assieme che caparbiamente si ostinano a
perseguire progetti faraonici, da nessuno richiesti (anzi da molti “addetti ai
lavori” decisamente osteggiati), in nome di una ipotetica migliore Sanità
futura. Intanto la Sanità presente
langue ed è quasi in agonia, ma i Cittadini possono attendere tranquillamente
tempi migliori ! Questa la logica
elementare dei nostri “bravi” Amministratori pubblici, a cominciare da quel
Callisto “Bravi” appunto, Direttore Generale dell’Ospedale varesino catapultato
dalla Regione a Varese, in una realtà fino a ieri a lui sconosciuta, per
garantire il proseguimento dei megaprogetti edilizi ospedalieri a suo tempo
voluti e progettati dai vertici della
Sanità Lombarda.
E intanto mancano a Varese servizi di Riabilitazione pubblica: il più
vicino è a Cuasso al Monte, non proprio di agevole accesso per i Varesini, che
preferiscono quindi servirsi di quelli privati, sorti come funghi sul
territorio provinciale. Evviva la Sanità
Privata, viene da esclamare, perché almeno quella (coi soldi pubblici) funziona !
Al comune Cittadino viene naturale chiedersi : perché non si dirottano (basterebbe
un “cambio di destinazione d’uso”) le poche finanze pubbliche ancora
disponibili al buon funzionamento ed al miglioramento dell’esistente ? Anziché pensare a progetti megagalattici per
il futuro, che difficilmente potranno realizzarsi visto l’andamento
dell’economia nazionale ed in prospettiva degli indici macroeconomici negativi che
decisamente non inducono a bene sperare.
Questi
son tempi, a mio avviso, in cui necessiterebbe tirare i remi in barca, come si
suol dire, cioè attuare scelte mirate e razionali volte più a soddisfare le
necessità elementari presenti che a pensare a progetti avveniristici per il
futuro.
Giovanni Dotti
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