lunedì 17 giugno 2013

VARESE-MUSSOLINI . SANITA' PUBBLICA O MATTONE PUBBLICO ?

SANITA’ OSPEDALIERA:  CERCHIAMO DI STARE COI PIEDI PER TERRA
   La situazione ospedaliera attuale a Varese è esplosiva:  i posti letto sono insufficienti (e le liste di attesa per i ricoveri non urgenti si prolungano oltre tempi ragionevoli), mancano gli infermieri  (quelli in servizio devono recuperare mesi di ferie arretrate non godute e migliaia di ore straordinarie non pagate, e l’Ospedale non ha i soldi per assumere quanti  ne servirebbero), il Pronto Soccorso è ormai diventato quasi un ospedale da campo (dove parcheggiano su barelle i malati selezionati per il ricovero in attesa che vengano liberati posti letto nei vari reparti), e le poche risorse finanziarie ancora disponibili vengono destinate non già al potenziamento dei servizi esistenti bensì all’edilizia ospedaliera, con progetti di abbattimento di edifici preesistenti, fino a ieri perfettamente funzionanti, e di  edificazione al loro posto di nuovi,  in una atmosfera delirante di irresponsabilità e megalomania.   Ma i progetti già son stati fatti, ci si dice, e si deve ad ogni costo andare avanti !  Questa la logica dei nostri oculati e parsimoniosi Amministratori pubblici.
   Di chi è la responsabilità di tanta follia? Della Regione, del Comune, dell’Amministrazione Ospedaliera?  Come al solito di nessuno, o meglio di tutti assieme che caparbiamente si ostinano a perseguire progetti faraonici, da nessuno richiesti (anzi da molti “addetti ai lavori” decisamente osteggiati), in nome di una ipotetica migliore Sanità futura.  Intanto la Sanità presente langue ed è quasi in agonia, ma i Cittadini possono attendere tranquillamente tempi migliori !  Questa la logica elementare dei nostri “bravi” Amministratori pubblici, a cominciare da quel Callisto “Bravi” appunto, Direttore Generale dell’Ospedale varesino catapultato dalla Regione a Varese, in una realtà fino a ieri a lui sconosciuta, per garantire il proseguimento dei megaprogetti edilizi ospedalieri a suo tempo voluti e progettati  dai vertici della Sanità Lombarda.
   E intanto mancano a Varese servizi di Riabilitazione pubblica: il più vicino è a Cuasso al Monte, non proprio di agevole accesso per i Varesini, che preferiscono quindi servirsi di quelli privati, sorti come funghi sul territorio provinciale.  Evviva la Sanità Privata, viene da esclamare, perché almeno quella  (coi soldi pubblici) funziona !
   Al comune Cittadino viene naturale chiedersi : perché non si dirottano (basterebbe un “cambio di destinazione d’uso”) le poche finanze pubbliche ancora disponibili al buon funzionamento ed al miglioramento dell’esistente ?  Anziché pensare a progetti megagalattici per il futuro, che difficilmente potranno realizzarsi visto l’andamento dell’economia nazionale ed in prospettiva degli indici macroeconomici negativi che decisamente non inducono a bene sperare.
  Questi son tempi, a mio avviso, in cui necessiterebbe tirare i remi in barca, come si suol dire, cioè attuare scelte mirate e razionali volte più a soddisfare le necessità elementari presenti che a pensare a progetti avveniristici per il futuro.

                                                                                           Giovanni Dotti 

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