mercoledì 3 aprile 2013

TERREMOTO -MIRANDOLA : Lettera d'amore per la città !

L'associazione Mercallo Per... ha inviato il suo modesto contributo per la rinascita di Mirandola .
Pubblichiamo questa " Lettera d'amore per Mirandola " scritta da Cristina Ceretti, madre di una bimba ed ex Assessore alla Cultura e alla Pubblica Istruzione a Mirandola.

Mezza Mirandola, non avrei mai pensato di poter scappare da te, lasciandomi alle spalle solo polvere, ambulanze, elicotteri e urla; per strada, la bambina nuda in braccio che fino a un momento prima stava facendo il bagnetto fra papere e pesciolini di gomma; il rumore delle case e dei capannoni che si sgretolavano intorno a noi, e il pensiero agli amici e ai parenti per la conta, la seconda conta dopo una settimana dalla prima, quella mezza Mirandola che è rimasta in piedi merita solidarietà e aiuto; quella mezza Mirandola che invece è caduta merita una preghiera e l’ambizione di ricostruirla come si deve; se si sbagliano le mosse del primo mese la si distrugge due volte. Cara Mirandola, non puoi permetterti di diventare terra di speculazione e di interessi, l’Aquila ci sia di monito ogni singolo intervento e ricostruzione vanno inseriti in un’idea forte di città che non può essere lasciata all’arbitrio dei singoli, le toppe si vedrebbero più del buco.



 Mirandola, capo distretto dell’area Nord che conta circa 89 mila abitanti, sei il paradigma della città emiliana, qui si allunga la mano e ci si aiuta ancor prima di guardare di che colore hai la pelle, qui si lavora sodo per lasciare i figli l’opportunità di una vita migliore, si ha il coraggio di guardare avanti, di sperare e di sperimentare cose nuove,, investire in cultura, istruzione ed energia rinnovabili, di guardare dritto negli occhi la crisi economica degli ultimi anni e sfidarla. La tua terra ha tremato tanto, troppo, ci ha terrorizzati, traumatizzati direi, ma non ci ha spezzato, lo dico al governo e alle istituzioni, lo dico alle banche e alle multinazionali del bio-medicale in foga, lo dico agli istituti culturali internazionali che si nutrono da 400 anni del pensiero umanista di Pico della Mirandola, la fenice degli ingegni, oggi quanto mai attuale, lo dico alle università dell’Emilia – Romagna, con la bonaria sfacciataggine dell’emiliana vi chiedo sperimentate l’idea di una città nuova, migliore, studiate, fate ricerca, se c’è un’occasione è questa; qui ci sono ci sono città e campagne; il sisma ci ha portato via i nostri bei casali di campagna, simbolo delle nostre origine, memorie dei nostri nonni, da ripensare, da riprogettare bene con attenzione alla sicurezza di chi vi abiterà e il rispetto dell’ambiente, mentre noi mirandolesi siamo piegati sull’esigenza, aiutiamo anziani e disabili, portiamo al sicuro i nostri bambini,mentre voi intellettuali, politici, banchieri, architetti, professori e imprenditori avete un’occasione d’oro, raccogliere la sfida di Mirandola e mostrare al resto dell’Italia come devono essere fatte le cose nel terzo millennio, ci aspettiamo che siate all’altezza del nostro coraggio”.

Cristina Ceretti 

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