Non passa giorno che le cronache locali ( e nazionali ) non
ci informano di furti e rapine nelle abitazioni privati , nei negozi, con o
senza delitti .
Siamo arrivati ad essere derubati di tutto , in casa, per
strada , nei prati ( arnie ) : non se ne può più !
L’autodefinito “ miglior ministro degli interni “ ci ha
lasciato un “ mondo di ladri “ che sta conquistando sempre nuovi adepti , aiutato in
questo da una crisi galoppante . Persone che fino a qualche mese, anno fa
vivevano del proprio lavoro , si ritrovano ad essere feroci assassini : dove
stiamo andando ?
I furti si susseguo ad un ritmo impressionante nei medesimi
paesi, nei medesimi quartieri e non tutti vengono denunciati , stante gli esiti
sfavorevoli delle indagini successive .
Le autorità ci dicono di essere vigili , di non cedere alla
paura , ma come si fa ad essere tranquilli quando chi è preposto alla nostra
tutela è impotente di fronte al dilagare di un fenomeno drammatico .
Attualmente non si sa se
in sia meglio essere in casa o essere altrove in occasione di un furto
nella propria abitazione , stante l’impossibilità di prevedere la reazione dei
ladri .
E a poco valgono gli antifurto in quanto i delinquenti
calcolano anche i “ tempi di reazione “ tra il momento in cui suona l’allarme e
l’eventuale intervento del proprietario o del vicino di casa : in pochi minuti
ti mettono a soqquadro una casa .
Sintomatico è quanto si sente e si discute al bar , luogo
deputato da sempre ai tecnici del calcio :
“ tu che tipo di allarme hai fatto installare “ ?
Il massimo poi sentire questi discorsi dalla parrucchiera,
come è stato riferito dalla titolare di un negozio !
Ma dove viviamo ?
E ci dicono di non aver paura !
Bisogna provare a sentire sul cellulare la chiamata che avvisa : “ intrusione in casa..”, correre e
constatare che i ladri sono entrati nella tua casa,violando, calpestando la tua
intimità .
Paura e dolore ti pervadono
e nel giro di pochissimi istanti ti senti agghiacciato, solo , senza protezione ed esposto, dentro quello che conoscevi essere
l’ambiente più caldo e familiare. Emozioni indescrivibili, una però si distingue netta e si impone sulle altre:
IMPOTENZA.
Purtroppo questo fa parte del quotidiano, è un cancro a cui tutti
ci stiamo abituando perché nessuno ti tutela .
La giustizia, in tutti i sensi , in questo Paese non ha più il diritto di
chiamarsi tale.
Si è esposti come bandierine al vento, ingannati da false promesse : la realtà è che
nessuno si erge in difesa del cittadino onesto .
Perché
ogni giorno ci sono decine di furti e nessuno fa qualcosa? É giusto rassegnarsi
a tutto questo? Chi deve tutelare i
cittadini perché non lo fa ?Cosa bisogna
fare affinchè altri non ci tolgano
il diritto di sentire “nostra” la nostra casa?
E i ladri sono in azione a qualsiasi ora del giorno e della notte. In pratica non si
fermano mai !
Cosa sta succedendo ?
Una chiave ( ovviamente
non l’unica ) per interpretare questi dati si chiama crisi, perché
l’incremento dei furti e la recessione vanno comprensibilmente di pari passo.
Come dire: maggiori sono le difficoltà a cui devono far fronte i cittadini,
maggiori sono le possibilità che qualcuno passi a ingrossare le fila della malaimprovvisata,
strozzato dai debiti o dalle bollette.
Ci sono i disperati, quelli che si mettono a rubare
dovunque sia possibile giusto per fare cassa e affrontare le emergenze
quotidiane dovute alla tossicodipendenza o al gioco. E i professionisti, quelli
che agiscono con sistematicità, selezionando gli obiettivi e armandosi di tutti
gli attrezzi necessari per neutralizzare allarmi e aprire casseforti.
Di fronte a tali situazioni il cittadino è indifeso .
Non esiste alcuna concreta prevenzione , non esiste alcun
coordinamento tra che deve tutelare l’incolumità dei cittadini ( polizia
,carabinieri, polizia locale …): per assurdo il cittadino con le tasse che paga
,oltre a mantenere i poliziotti di scorta di ex ministri, mantiene polizia ,
carabinieri, vigili urbani . E con i
furti che subisce mantiene pure i ladri . Tanto paga sempre pantalone !
Si può andare avanti così ?
Andrea Bagaglio
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