mercoledì 2 gennaio 2013

VOTIAMO PER IL TURISMO ....O CE NE FREGHIAMO ?

Il Post seguente fa riferimento ad uno scritto di Ranato Andreoletti che pubblichiamo col prossimo post ,

Quasi quattro anni fa, in occasione delle elezioni europee, m’imbarcai in un’avventura non da poco, e decisi di cercarmi uno per uno, se tra tutti i nominativi che poi avrebbero occupato quegli scranni, ce ne fosse stato uno (anche uno solo) con esperienza pregressa nel turismo.

Un lavoraccio (1) (2) (3) (4) che però confermò le mie teorie, e vale a dire che del settore denominato l’oro del terzo millennio e che immancabilmente rientra nei discorsi preelettorali dei soliti noti come scelta primaria, ebbene; non c’era il becco di nessuno.

Inutile aggiungere che il loro pseudo grande interesse per il comparto sia sempre terminato una volta raggiunto lo scopo della propria elezione, a conferma che a nessuno è mai fregato, frega e fregherà una cippa del turismo.

E ieri, girovagando nel web, mi sono ricordato dell’immane fatica.
Infatti m’imbatto in questo (ved. pagina facebook a lato) di Renato Andreoletti, giornalista e direttore di Hotel Domani, che scrive a tutti i responsabili dei partiti (Pierluigi Bersani, Silvio Berlusconi, Nichi Vendola, Roberto Maroni, Pier Ferdinando Casini, Beppe Grillo, Oscar Giannino ma ne mancano altri … ) che tra breve si daranno battaglia (anzi, hanno già cominciato) per vincere le elezioni nazionali, per sapere se finalmente opteranno per qualcosa di più produttivo per il turismo e non il solito tran tran dei secoli scorsi.

Lettera che personalmente condivido ma di cui dubito fortemente che possa ottenere (con ‘sti personaggi) qualche buon risultato … e non certo per colpa del buon Renato, per carità.

Di programmi sul turismo un po’ m’intendo avendone scritto quasi due dozzine in quaranta e passa anni nell’amato mestiere, di cui gli ultimi due in Italia, e super visionato gli altrui (oltre 3/400) per semplice curiosità e probabile esperienza da “rubare”.

Beh, di “rubare” qualcosa da quelli notati nel mio Paese natio non se ne parla nemmeno, anche perché a quei tempi sembravano tutti riprodotti con la carta carbone, mentre adesso è più usato il copy and paste con qualche aggettivo o sostantivo cambiato ad hoc per risultare innovativi agli occhi degli sciocchi e anche dei tarlucchi.
Questo a conferma che i programmi sul turismo, per lo più fatti da politici e non, o da chi questo settore lo conosce alla maniera che è meglio non dire, sono delle grandi strunz stranezze che oltretutto puzzano pure di ... stantio.
Stesso discorso è se speri di vedere qualcuno in quelle “careghe” (Senato e Camera dei Deputati) con delle conoscenze pregresse nel turismo … dimenticatevelo e ... sapevatelo!

Luciano Ardoino 

Nessun commento:

Posta un commento

LASCIA UN TUO COMMENTO