mercoledì 2 gennaio 2013

VARESE :BARISTA CONTRO DISABILE .


Pubblichiamo questa lettera che si commenta da sola .

LAVENO MOMBELLO - ( VA )

Un giovane disabile di circa 16 anni (molto probabilmente autistico) ed il suo accompagnatore, pochi istanti dopo essersi seduti al tavolo per una consumazione, sono stati "invitati" ad andarsene in modo imperativo, sprezzante ed aggressivo dal personale del bar che serviva ai tavoli (nella veste del - presumo - proprietario) poichè, come detto da quest'ultimo in prima battuta, "oggi questo quì no", riferendosi allo sfortunto ragazzo (che peraltro sedeva compostamente ed in assoluto silenzio, senza  nemmeno creare alcun disturbo o disagio al resto della clientela).

Nulla sono valse le spiegazioni  - fin troppo civili ed urbane - dell'accompagnatore che persino giustificava la loro presenza spiegando che il ragazzo, colto da un colpo di freddo, necessitava di una bevanda calda. La scenata è proseguita per diversi minuti durante i quali - di fronte ad una clientela esterrefatta -  il proprietario, da un canto, sosteneva urlando che dovevano andarsene perchè, a suo dire, essendosi seduti ad un tavolo da sei posti, non consentivano ad eventuali clienti di accomodarsi e quindi "gli impedivano di guadagnare per poi pagare le tasse" (!!) e dall'altra l'accompagnatore che contestava quanto veniva chiesto loro. 

Quando quest'ultimo si proponeva addirittura di pagare per gli eventuali e virtuali altri 4 clienti si sentiva chiedere dal proprietario 50 euro! 

Il vergognoso comportamento iniziava poi a creare subbuglio nella clientela presente ai tavoli, tantè che una coppia - accomodatasi da pochi istanti - si alzava per andarsene cedendo il loro tavolo ai due sfortunati, ed offrendosi di pagare loro la consumanzione. Il proprietario, colto da una crisi isterica, pur di far uscire il disabile, nel frattempo aveva portato la bevanda al tavolo ma, pochi istanti dopo, pur avendo preso i soldi dall'accompagnatore per la consumazione, l'aveva riportata via sparecchiando il tavolo. L'attesa della restituzione dei pochi soldi, giustamente richiesti dall'accompagnatore, generava quindi maggiore tensione, con conseguente abbandono del locale da parte di altri clienti, indignati da quanto accadeva. Fra questi anche il sottoscritto con la propria famiglia, seppur dopo aver invitato le due vittime di questo osceno atto di discriminazione ad accomodarsi al nostro tavolo. Io stesso esprimevo - in maniera forte e decisa -al momento di pagare le mie consumazioni l'assoluto dissenso e disprezzo per il vergognoso ed incivile comportamento sostenuto non solo dal proprietario ma anche - in seconda battuta - dal resto del personale, nella fattispecie la ragazza al banco del bar e soprattutto l'anziana signora presente (a occhio e croce madre del titolare) che arrivava addirittura a spintonarmi per buttarmi fuori dal locale tra le urla generali di altri clienti presenti ed indignati dai disdicevoli fatti. Purtroppo nel frattempo il giovane ed il suo accompagnatore, su richiesta del povero ragazzo, se ne erano andati e quindi non potevo chiedere loro se avessero voluto partecipare a questa mia segnalazione. Il pomeriggio si concludeva così con uno sfortunato giovane, al quale la vita ha già presentato il conto, che non ha potuto scaldarsi in una fredda giornata di dicembre, un orologio rotto (ma a queste cose c'è rimedio!) grazie alle energiche spinte della vecchia signora, ma soprattutto con tanta rabbia e costernazione per aver assistito alla sconfitta, per l'ennesima volta, dei principi di civiltà e rispetto che dovrebbero sempre esistere nei confronti del nostro prossimo soprattutto quando gravemente malato. 

Lettera firmata 

(V.N.)

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