GENOVA - Giancarlo Petri, 73 anni, di cui tantissimi trascorsi al volante dei suoi mezzi pesanti, aveva deciso di incrociare le braccia e godersi gli ultimi spiccioli della vita assieme alla moglie Vincenza.
Tutto era pronto: si poteva partire verso Genova. Petri forse si è attardato qualche secondo prima di uscire dal piccolo piazzale. Forse doveva sistemare la bolla d’accompagnamento tra i documenti di viaggio, oppure si doveva sistemare per bene la cintura di sicurezza. Nessuno può saperlo cosa possa aver ritardato di pochissimi secondi la partenza.Aveva caricato la merce, e si era attardato un momento.Avevano già aperto il cancello automatico di uscita dal cortile .
Il cancello automatico intanto ha cominciato a chiudersi e l’autotrasportatore non era ancora uscito dal piazzale. Petri è saltato fuori dall’abitacolo e ha posto una mano davanti alla fotocellula per consentire al cancello di riaprirsi. Nella fretta, però deve aver dimenticato di azionare il freno a mano. Il piazzale da cui doveva partire è leggermente in discesa, quanto basta a far muovere l’autocarro che con tutto il suo peso ha piegato il cancello, lo ha fatto fuoriuscire dalla guida e ha investito l’autotrasportatore, trascinandolo per sette-otto metri.
Quando sul posto sono intervenuti medici e infermieri del 118, Petri era ancora vivo, seppur incosciente. Il poveretto è stato intubato, mentre gli veniva praticato il massaggio cardiaco. La situazione è apparsa subito disperata e i soccorritori costretti ad arrendersi poco dopo
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