giovedì 17 gennaio 2013

EUROPA E QUALITA' DELL'ARIA -


L'Europa deve fare di più per la qualità dell'aria
Lo pensa non solo il commissario all'Ambiente, Janez Potocnik, ma anche la maggioranza dei cittadini coinvolti in un sondaggio Euro barometro
15 Gennaio 2013

Quali sono le principali cause dell'inquinamento atmosferico? Le emissioni nocive sono una minaccia reale per la salute umana? Come possiamo ridurre l'impatto dei gas serra sui cambiamenti climatici? Con queste e altre domande, un recente sondaggio di Euro barometro (oltre 25.000 interviste a settembre 2012 nei 27 Stati membri), ha voluto approfondire il tema della qualità dell'aria nel Vecchio continente. Su richiesta della Commissione europea, impegnata a rivedere i contenuti della politica comunitaria in materia. Difatti, come ha segnalato il commissario all'Ambiente, Janez Potočnik, c'è ancora molta strada da percorrere per guarire dai malanni atmosferici.


L'inquinamento, secondo i dati del 2010, ha causato 420.000 morti premature in tutta Europa. Buona parte dei siti tutelati nell'ambito di Natura 2000, sta soffrendo per la quantità eccessiva di alcuni elementi, come azoto e zolfo. Questi ultimi, infatti, provocano l'eutrofizzazione delle piante: il loro eccessivo arricchimento nutritivo, con conseguente aumento di dimensioni e alterazione degli ecosistemi. Ecco perché l'Europa sta cercando di definire obiettivi più ambiziosi per la qualità dell'aria in tutti i settori (trasporti, produzione di energia, agricoltura, gestione dei rifiuti e così via), coordinando diverse direttive. Oltre metà dei cittadini Ue, secondo Euro barometro, ritiene che l'inquinamento atmosferico sia peggiorato negli ultimi dieci anni; lo pensa addirittura l'81% degli italiani.

Quasi quattro intervistati su cinque, ritengono che Bruxelles debba potenziare le norme salva clima. Le emissioni dei veicoli e delle industrie sono considerate le principali responsabili della cattiva qualità dell'aria; il 71% del campione pensa che l'auto elettrica sia la scelta migliore per combattere lo smog nella mobilità individuale, precedendo le vetture ibride e quelle alimentate da biofuel. Ridurre l'utilizzo dell'auto (63% delle risposte) e sostituire vecchi dispositivi con altri in classe energetica superiore (54%), sono le principali azioni intraprese negli ultimi due anni per diminuire le emissioni inquinanti. Il 43% dei cittadini suggerisce controlli più severi sulle attività industriali e di produzione energetica, per esempio con l'obbligo di adottare le migliori tecnologie disponibili.

Per il 35% del campione, Bruxelles dovrebbe garantire più incentivi, come sgravi e sussidi fiscali, destinati ai prodotti a basse emissioni; stessa percentuale di chi vorrebbe maggiori informazioni sugli impatti negativi dei gas serra sulla salute umana e sull'ambiente. Il 27% degli intervistati è favorevole a limiti anti inquinamento più stringenti per automobili e camion, così come a restrizioni del traffico nelle città. Pensando ai prossimi trent'anni, la scelta energetica più convincente è quella delle rinnovabili per il 70% dei cittadini europei; le misure di efficienza figurano al secondo posto (28% delle risposte), seguite dal nucleare (18%).

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