giovedì 10 gennaio 2013

BUSTO ARSIZIO .CARCERE PER DUE ,DETENUTO ED OPERATORE !


BUSTO ARSIZIO :   CARCERE PER DUE , DETENUTO  ED OPERATORE !
Ancora una volta, in breve tempo , Busto Arsizio  è vistosamente gettonata nelle cronache negative della stampa internazionale :prima per un evento a sfondo razzista che ha visto l’esibizione “inaspettata” di un assessore leghista, poi per le condizioni disumane del carcere mandamentale .
Quest’ultimo fatto ha determinato una severa condanna da parte dell’Unione Europea : la patria di Cesare Beccaria non può che vergognarsene .
Nel mese di dicembre dell’anno scorso, per richiamare l’attenzione dei politici a questo problema ,Marco Pannella effettuo un drastico sciopero della fame  : se ne parlò per qualche giorno e noi stessi ,per solidarietà ci facemmo promotori di uno sciopero della fame  a staffetta .
Purtroppo , non essendo il tema carceri suscettibile di grande impatto mediatico ,  solo  di tanto  in tanto la stampa e qualche parlamentare, ci aggiornano  circa le grandissime difficoltà presenti nelle carceri , sia per i detenuti, sia per chi vi lavora ; istituti di pena sovraffollati, molti fatiscenti, ove il percorso rieducativo è ostacolato da difficoltà oggettive .


Proprio  pochi giorni fa, l’8 gennaio ,in coincidenza della condanna dell’Italia  Dario Fo ha  incontrato i detenuti e gli operatori  di San Vittore : al termine della giornata, programmata da tempo, ha auspicato che i politici, tutti, vadano in carcere …non perché condannati come succede quotidianamente , ma per rendersi conto delle condizioni disumane esistenti .Così , finalmente, al posto di propagandare di volta in volta un fantasioso “ Piano Carceri” , si preoccuperanno di passare dalle parole ai fatti  .
E’ noto che  negli ultimi 20 anni si sono suicidati più di mille detenuti e decine di agenti di Polizia penitenziaria , costretti ,tutti, a vivere in condizioni disumane ed in presenza di una legalità molto labile .
In Italia non esiste ufficialmente la pena di morte , ma esistono delle condizioni di vita e di lavoro che la favoriscono prepotentemente .
Strasburgo, oltre a condannare l’Italia per le condizioni invivibili riservate ai carcerati di Via per Cassano, dovrebbe condannarla anche le la violazione delle norme sulla sicurezza sul lavoro per quanto riguarda il personale di sorveglianza .
Detenuti senza il minimo spazio vitale, lavoratori ampiamente sotto l’organico minimo .
Ed il lavoro da loro svolto  richiede un grandissimo equilibrio psico-fisico che viene continuamente minato da avverse condizioni ambientali  aggravate da continue emergenze .
E non occorre essere un medico del lavoro per comprendere la gravità della situazione .
La situazione è , ancora una volta , intollerabile .
E  Strasburgo ha ragione.
Ed il milanese Cesare Bonesano, conte di Beccaria, continua a rivoltarsi nella tomba .
Andrea Bagaglio
  

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