BUSTO ARSIZIO : CARCERE
PER DUE , DETENUTO ED OPERATORE !
Ancora una volta, in breve tempo , Busto Arsizio è vistosamente gettonata nelle cronache
negative della stampa internazionale :prima per un evento a sfondo razzista che
ha visto l’esibizione “inaspettata” di un assessore leghista, poi per le
condizioni disumane del carcere mandamentale .
Quest’ultimo fatto ha determinato una severa condanna da
parte dell’Unione Europea : la patria di Cesare Beccaria non può che
vergognarsene .
Nel mese di dicembre dell’anno scorso, per richiamare
l’attenzione dei politici a questo problema ,Marco Pannella effettuo un
drastico sciopero della fame : se ne
parlò per qualche giorno e noi stessi ,per solidarietà ci facemmo promotori di
uno sciopero della fame a staffetta .
Purtroppo , non essendo il tema carceri suscettibile di
grande impatto mediatico , solo di tanto in tanto la stampa e qualche parlamentare, ci
aggiornano circa le grandissime difficoltà presenti nelle carceri , sia
per i detenuti, sia per chi vi lavora ; istituti di pena sovraffollati, molti
fatiscenti, ove il percorso rieducativo è ostacolato da difficoltà oggettive .
Proprio pochi giorni fa, l’8 gennaio ,in coincidenza
della condanna dell’Italia Dario Fo ha incontrato i detenuti e gli operatori di San Vittore : al termine della giornata,
programmata da tempo, ha auspicato che i politici, tutti, vadano in carcere
…non perché condannati come succede quotidianamente , ma per rendersi conto
delle condizioni disumane esistenti .Così , finalmente, al posto di
propagandare di volta in volta un fantasioso “ Piano Carceri” , si
preoccuperanno di passare dalle parole ai fatti
.
E’ noto che negli ultimi 20 anni si sono suicidati
più di mille detenuti e decine di agenti di Polizia penitenziaria , costretti
,tutti, a vivere in condizioni disumane ed in presenza di una legalità molto
labile .
In Italia non esiste ufficialmente
la pena di morte , ma esistono delle condizioni di vita e di lavoro che la
favoriscono prepotentemente .
Strasburgo, oltre a condannare
l’Italia per le condizioni invivibili riservate ai carcerati di Via per
Cassano, dovrebbe condannarla anche le la violazione delle norme sulla
sicurezza sul lavoro per quanto riguarda il personale di sorveglianza .
Detenuti senza il minimo spazio vitale,
lavoratori ampiamente sotto l’organico minimo .
Ed il lavoro da loro svolto richiede un grandissimo equilibrio
psico-fisico che viene continuamente minato da avverse condizioni
ambientali aggravate da continue
emergenze .
E non occorre essere un medico del
lavoro per comprendere la gravità della situazione .
La situazione è , ancora una volta
, intollerabile .
E
Strasburgo ha ragione.
Ed il milanese Cesare Bonesano,
conte di Beccaria, continua a rivoltarsi nella tomba .
Andrea Bagaglio
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