I bimbi e gli adolescenti italiani vengo ricoverati in ospedale più spesso dei loro coetanei di altri paesi del mondo e consumano molti farmaci, spesso in maniera inappropriata.
È quanto emerge dal Quaderno del ministero della Salute dedicato alla promozione e tutela del bambino e dell’adolescente. L’Italia ha un tasso di ospedalizzazione pediatrica superiore a quello di altri Paesi del mondo: nella fascia di età compresa tra gli 0 e i 14 anni è del 75 per 1000, mentre ad esempio nel Regno Unito e in Spagna si attesta al 50-60 e negli Usa e inferiore al 40. Tra le cause principali di ricovero in ospedale fino a un anno le complicanze che possono intervenire dopo il parto e da 1 a 17 anni le malattie dell’apparato respiratorio (15,6%), i traumi e gli avvelenamenti (9,8%) , seguite dai disturbi dell’apparato digerente.
Per ridurre l’ospedalizzazione, ha spiegato il ministro della Salute Renato Balduzzi, «è irrinunciabile una continuità assistenziale 24 ore su 24 7 giorni su 7». Secondo Balduzzi, inoltre, «è fondamentale che i pediatri che operino in gruppo nel contesto di una struttura multispecialistica e multiprofessionale integrata».
C’è poi la questione del consumo dei farmaci, che tra i più piccoli e gli adolescenti «in Italia è elevato, con esempi di uso non sempre corretto e appropriato», secondo quanto si legge nel Quaderno della Salute. «In questo campo - spiegano gli esperti che hanno concorso alla realizzazione del volume - si può pensare a specifici progetti, come la realizzazione di un prontuario nazionale a uso pediatrico, studi epidemiologici ad hoc, coinvolgimenti attivi e partecipati degli operatori sanitari e strumenti formativi e informativi rivolti invece alla popolazione generale».
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