Il caso più eclatante è quello di una donna varazzina che mesi fa si è recata dai carabinieri per denunciare un tentativo di truffa da parte di una giovane, sottolineando che quella che aveva suonato alla porta del suo appartamento non era la stessa ragazza il cui volto compariva su un cartellino di identificazione che aveva appeso al collo.
Ma poi vi è anche di un’altra donna, in questo caso savonese, che puntualmente si recava all’ufficio postale per compilare a mano i bollettini di pagamento.
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