domenica 16 dicembre 2012

ALTRO ALLARME CRISI :LA GENTE NON SI CURA !

Circa un mese fa  avendo  accompagnato mia moglie presso il punto-prelievi di un ospedale pubblico  ho avuto occasione di constatare una amara realtà . Allo sportello per il pagamento Tiket ( in italiano Tassa ) , prima di noi c'era un paziente dall'aspetto distinto  che nel presentare l'impegnativa, chiedeva   all'impiegata l'importo che eventualmente avrebbe dovuto  sborsare  per esami prescritti dal medico , ma non rientranti nell'elenco di quelli esenti tiket per  specifica patologia  di cui era affetto
Alla risposta dell'impiegata il suo commento fu " non posso permettermelo ,vedrò il mese prossimo ". La scena cui involontariamente assistemmo ci ha fatto riflettere circa la soglia raggiunta dalla crisi che sta colpendo gli italiani : la crisi fa male alla salute degli italiani.
Infatti l'episodio  è emblematico di una situazione sempre più diffusa .



A confermare ciò è uno studio effettuato dalla Federazione Italiana di Medicina Generale che attraverso un questionario  somministrato ai propri associati ha evidenziato quanto pesantemente incida la crisi sullo stato di salute dei propri assistiti .


Dall’indagine emerge infatti che quasi la metà dei medici di medicina generale (il 48,6%) ritiene che lo stato di salute dei propri assistiti sia peggiorato in seguito alla crisi e il 64,6% che i pazienti, a causa delle difficoltà economiche, trascurano la propria salute. Una percentuale che sale al 71,6% al Sud e nelle Isole.
Nove pazienti su dieci poi ritengono i tiket troppo esosi .
Non solo, ma la situazione dilagante di insicurezza aumenta aumenta le condizioni di stress che a volte sfociano in depressione .
Per non parlare poi di coloro che per timore di mettersi in cattiva luce con il datore di lavoro, rinunciano ad assentarsi qualche ora per effettuare accertamenti medici, anche se necessari.
Difficilmente quantizzabile è la percentuale di coloro che , pur avendo in mano il certificato di malattia per influenza ed altre patologie , si recano al lavoro per timore di " rappresaglie ".
E la situazione non fornisce segnali di miglioramento .
Se si rinuncia alla salute dove andiamo a finire ?




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