Carissimo , personalmente ritengo che ci sia differenza tra chi è giustamente incazzato per le porcate che politici fanno è subiscono le loro prepotenze, e chi è incazzato e cerca di reagire . In questi giorni ho sentito varie motivazioni per cui persone di un certo orientamento politico non vanno a votare domenica o non andranno neanche il 10 marzo . Uno che si lamenta mi ha detto che non va a votare perchè i candidati nazionali che si dicono di centro sinistra non hanno citato Berlinguer ,ma i papi ed i vescovi ; un altro perchè nessuno merita tale sforzo ; un altro ancora perchè al seggio c'è gente che gli sta antipatica . C'è un piccolo problema : altri andranno a votare e col loro voto si spartiranno il 100% dei posti a disposizione . Se andranno a votare solo gli amici degli amici . La conta domenica e nelle elezioni future si farà tra chi voterà . E i partiti più organizzati si divideranno posti e prebende ed i nostri soldi .Concordo con la storia dei due euro ,visto che ci hanno portato via milioni e milioni per comprare case in Canada o per portare soldi in Tanzania , ma faccio questo atto per testimoniare che c'è qualcuno, anche uno solo , che non si accoda agli amici degli amici . Del non voto se ne fregano : tanto c'è sempre chi va a votare . Per me votare è un esercizio di democrazia , anche se di democrazia malata . Ho ancora in mente la lotta per conquistare il diritto di voto : un diritto da esercitare , e non da rinunciare . Se non va bene questo metodo , creiamo un'alternativa . Ma lamentarsi è stare alla finestra non serve a nulla , anzi no: serve a perpetrare un sistema malato . Andrea .
Aggiungo che la mia stima nei confronti di questa persona è tanta ed immutata .
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