martedì 13 novembre 2012

Da lavoratrice ad invisibile !Diamo voce ai meno fortunati .

Egregio direttore,
Il 5 settembre 1970, data che non dimenticherò mai, data in cui ho iniziato lavorare in fabbrica, Ero piena di entusiasmo, mi sentivo importante, avevo solo 15 anni e portavo lo stipendio a casa; Lavoravo otto o nove ore al giorno ero stanca ma felice e sognavo ,fantasticavo sulle cose che avrei fatto quando avrei raggiunto il traguardo della pensione a 55 anni poi slittata a 60.
Ora mi ritrovo disoccupata a 57 anni, invalida, con 36 anni di contributi entro in pensione nel 2023, altri 11 anni senza stipendio, senza pensione, io non sono esodata, non so cosa sono so solo che nessuno fa battaglie per quelli che sono nelle mie stesse condizioni.

Ho scritto al ministro Fornero esponendo le mie condizioni ma a lei non importa di me, io sono nessuno, a lei non importa che sono una lavoratrice precoce, a lei non importa che io sono usurata da anni di lavoro passati in fabbrica, a lei non importa se io non posso permettermi il necessario a lei non importa se ogni sera piango, demotivata, depressa, arrabbiata! Anche se a lei non importa io continuo a pregare per una giustizia divina, per un futuro migliore in un mondo pulito dove trionfa l'eguaglianza amore dove non esistono persone di serie A e serie C ma tutti uniti tendersi una mano per combattere le ingiustizie e poter tornare assegnare e fantasticare come quando ero ragazzina con la voglia di sorridere ancora 
Anna Chiaro, Gazzada( Varese ) 

( lettera a Varesenews )

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