giovedì 5 luglio 2012

PER L'EMILIA : APPROVATO IL DECRETO RICOSTRUZIONE

Terremoto, approvato decreto ricostruzione Risorse distribuite in base ai danni È stato approvato, dal presidente del Consiglio dei ministri Mario Monti, di concerto con il ministero dell'Economia, il decreto che istituisce il fondo per la ricostruzione delle aree terremotate colpite dal sisma dello scorso 20 e 29 maggio. Su proposta dei presidenti delle regioni Emilia Romagna, Lombardia e Veneto, si legge in una nota di Palazzo Chigi, il presidente del Consiglio stabilisce la ripartizione dei fondi fra le regioni sulla base dei danni finora riscontrati.



Per il 2012 le risorse del fondo sono così ripartite: 95% in favore della regione Emilia Romagna, 4% in favore della regione Lombardia, 1% in favore della regione Veneto. Per quanto riguarda gli anni successivi, 2013 e 2014, la ripartizione dei fondi sarà rideterminata dopo la definitiva valutazione dei danni da parte delle regioni interessate anche eventualmente con conguaglio della quota per il 2012.

Per garantire la parità di trattamento tra i soggetti danneggiati, alla luce delle risorse disponibili, il decreto riconosce ai proprietari degli immobili in cui era presente l'abitazione principale un contributo per la ricostruzione o ristrutturazione fino all'80% del costo sostenuto e riconosciuto per effettuare i lavori e ai titolari di attività produttive un contributo per la ricostruzione o ristrutturazione degli immobili destinati ad uso produttivo e degli impianti fino all'80% del costo sostenuto e riconosciuto per effettuare i lavori.

"I contributi saranno erogati per un periodo di quattro anni dal momento
del riconoscimento del contributo stesso - spiega il governo -. Il fondo verrà alimentato dalle risorse derivanti dall'aumento delle accise, per un limite di 500 milioni di euro; dal fondo di solidarietà dell'unione europea; dalle somme derivanti dalla riduzione dei contributi pubblici in favore dei partiti e dei movimenti politici. Inoltre per il 2013 e 2014 il fondo sarà alimentato per un miliardo di euro l'anno per complessivi 2 miliardi attraverso la riduzione delle principali voci della pubblica amministrazione".

(ANSA)

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