Il caso, che riguarda un torinese di circa 45 anni ricoverato in uno degli ospedali cittadini, è stato segnalato alla Procura di Torino per accertare se ci sia una relazione tra l'abitudine, a lungo protratta nel tempo, di usare il telefonino e la malattia.
Il fascicolo è aperto, al momento senza alcun indagato, dal pubblico ministero torinese Raffaele Guariniello. Lo scorso anno un gruppo di 21 esperti dello Iarc, l'Agenzia internazionale di ricerca sul cancro, aveva visto una relazione tra le onde elettromagnetiche sprigionate dagli apparecchi di telefonia mobile e i tumori al cervelli. Un'ipotesi ancora tutta da verificare, ma che invita ad alcune misure precauzionali. Per questo lo Iarc aveva disposto alcune prescrizioni, quali l'uso del dispositivo vivavoce o auricolare in particolare per coloro che usano a lungo gli stessi apparecchi.
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