È una delle conseguenze più inaspettate e spaventose della crisi:la scomparsa dei medicinali antitumorali dagli ospedali italiani.
Uno scenario da brivido, per ora scongiurato, almeno in Italia, ma già presente in Grecia e non del tutto da escludere neppure per il nostro Paese nel prossimo futuro. In base ai dati messi a disposizione dalla Federazione europea delle industrie e associazioni farmaceutiche (EFPIA), Italia, Grecia, Spagna e Portogallo devono dai 12 ai 15 miliardi di euro alle società farmaceutiche, tra cui le svizzere Roche e Novartis
. Queste ultime due, di conseguenza, starebbero valutando dilimitare le forniture di medicinali ai paesi debitoria ha un fatturato di un miliardo all’anno, e solo la Roche ha verso la sanità italiana un credito di 500 milioniche le strutture sanitaria italiane stanno pagando con un ritardo di oltre 24 mesi. La Roche in Grecia sospeso la fornitura di medicinali alle strutture sanitarie, ma non alle farmacie. Per questo motivo si assiste a scene paradossali in cui i pazienti si recano a comprare di tasca loro un determinato medicinale e poi lo portano con sé all’ospedale per farselo iniettare dai medici.
Ma se la Grecia piange, il resto d’Europa non ride: lo stesso problema si ripropone, seppure con forme diversa, in altri paesi, dell’area euro: il nostro, Spagna e Portogallo. E la crisi potrebbe farsi davvero terribile.
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