domenica 4 marzo 2012

FALSI INVALIDI ? NO FALSI MEDICI !

PESCARA. Fuori gli indagati dalle commissioni di invalidità della Asl di Pescara finite nel mirino della finanza e della procura. È questa la decisione del direttore generale della AslClaudio D'Amario dopo la chiusura dell'indagine su una presunta truffa da 300 mila euro per il cumulo, vietato, dei gettoni di presenza e degli stipendi e per i doppi e tripli gettoni percepiti in un giorno soltanto. La decisione di D'Amario, però, è limitata a 19 dei 53 indagati: nessuna sanzione per altri 25 medici coinvolti.       
                                                                                                     
                                                                             SOTTO ACCUSA. Secondo l'inchiesta coordinata dal pm Annalisa Giusti, gli indagati hanno ottenuto «un ingiusto vantaggio patrimoniale» sommando gli stipendi di dipendenti Asl senza timbrare i cartellini di uscita dal lavoro per partecipare alle commissioni e i gettoni di presenza (50 euro a seduta più, per i medici, cinque euro a pratica conclusa): una prassi considerata fuorilegge perché, dice l'accusa, è possibile partecipare alle commissioni soltanto al di fuori dell'orario di lavoro, timbrando i cartellini di uscita e accettando così diminuzioni degli stipendi. Secondo le risultanze dell'inchiesta, invece, i medici e i funzionari hanno omesso, «con artifici e raggiri», di timbrare i cartellini all'uscita del lavoro per avere più soldi.        
                                                                                                                                                                          MEDICI SALVI. La Asl precisa ancora: dei 53 indagati, «19 sono tuttora componenti delle commissioni di invalidità» mentre gli altri non fanno più parte delle commissioni e 13 sono andati in pensione oppure trasferiti. Così, per 40 dei 53 indagati la Asl ha avviato procedimenti disciplinari: per 15 «appartenenti a qualifiche non dirigenziali» sono state decise sanzioni disciplinari e avviato il recupero «di quanto percepito indebitamente»; per 25 medici coinvolti, tutti con «qualifiche dirigenziali», spiega la delibera, «non si è inflitta l'unica sanzione disciplinare prevista ossia il recesso della Asl dal rapporto di lavoro». 

FIDUCIA.
 Il documento, però, dice che con il procedimento penale in corso si incrina il «rapporto di fiducia» tra la Asl e i componenti delle commissioni invalidità. «Indubbiamente», recita la delibera, «la posizione di indagati, al di là della concreta sussistenza dei profili di responsabilità penale, pone in capo a questa Asl l'onere di valutare l'adozione di opportune iniziative onde mantenere invariato il rapporto di fiduciarietà verso i componenti delle commissioni e tra questi e l'utenza in genere bisognosa e fragile, condizione che postula un costante clima di fiducia dei pazienti verso le strutture».

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