Ciao
ho letto quanto da te scritto e ti rispondo in base alla mia esperienza di ex responsabile ASL di medicina del lavoro .
Innanzitutto la legge prevede la figura del Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza , che dovrebbe occuparsi della salute dei lavoratori .
Immagino che nel tuo stabilimento tale figura presenti qualche lacuna ....come quasi ovunque .
Poi esiste il medico competente , che, come mi scrivi ha una competenza un poco limitata , se la sua valutazione è stata corretta dall'ASL .
Quindi c'è l'ASL , ente esterno che interviene , su richiesta o spontaneamente , quando qualcosa non va per il giusto verso, come nel tuo caso .
Ora l'ASL , non solo dispone l'adeguamento del posto di lavoro , nel rispetto delle condizioni del lavoratore, ma ne deve verificare anche l'attuazione corretta .
In presenza di disposizioni scritte , l'azienda è tenuta ad attuarle . Se non lo fa, o se dopo un poco di tempo si ritorna alla situazione primitiva , l'azienda è passibile di sanzione per inapplicazione alle disposizioni ASL.
Sopra l'ASL non esiste un altro ente di carattere sanitario .
Esiste la magistratura .
Consiglio :
1 ) raccomandata all'ASL in cui descrivi la situazione ,invitandola ad intervenire .Alla fine della lettera puoi scrivere : " spero di non dover ricorrere alla magistratura per tutelare i miei diritti ....."
2 ) scrivere alla magistratura se non si vede l'intervento dell'ASL :
3 ) scrivere in indirizzo sia alla magistratura che all'ASL ( e magari ai giornali ) . Per la mia esperienza è il mezzo più efficace , in quanto, di solito, la magistratura chiede conto all'ASL .
Una considerazione : quello che tu racconti denota una debolezza del sindacato e la solitudine dei lavoratori .
Fammi sapere
Andrea
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