. L’iniziativa è partita qualche giorno fa da Marina Cometto,
mamma di una donna di 38 anni con gravissima disabilità e presidente
dell’associazione che porta il nome della figlia, Claudia Bottigelli. Un’azione
partita su Facebook, e che, grazie alla rete, sta coinvolgendo decine e
centinaia di famiglie, pronte a unirsi alla protesta, compiendo lo stesso
gesto. A dare pubblicità alla notizia il sito di Redattore Sociale, che riprendiamo.
Le scrivo per consegnare nelle Sue mani la mia tessera
elettorale – si legge nel testo – che trova in allegato, non riconoscendomi più
come cittadina nella politica attuale e non sentendomi più rappresentata da
nessuna delle forze politiche presenti in questo momento”. Le ragioni della
protesta riguardano i recenti interventi attuati o anche solo proposti nei
confronti della disabilità, che mettono sotto attacco le principali conquiste
legislative degli ultimi decenni. “Sono state emanate negli anni 80, 90, 2000
numerose leggi a tutela delle persone con disabilità – si legge ancora –
l’inclusione nella società sembrava ormai un fatto concreto e pur con i limiti
interpretativi potevamo affermare di essere un Paese da cui prendere esempio.
Poi c’è stata, negli ultimi anni, una negativa svolta, che ha iniziato a
cancellare diritti acquisiti, agevolazioni nate per offrire pari opportunità,
benefici economici.
E’ iniziata la caccia ai falsi invalidi, accusati di essere
colpevoli dell’aumento eccessivo di indennità d’accompagnamento. Ma nel
calderone ci sono finiti tutti, anche chi disabile lo è davvero”. Sono infatti
partiti così molti tagli alla Sanità e ai servizi, con relative riduzioni alle
autorizzazioni per gli ausili e protesi, ai fondi per gli assegni di cura, per
i progetti di vita indipendente, per l’assistenza indiretta e per l’integrazione
scolastica.
“Questo
Governo, non politico ma definito tecnico, con il Decreto “Salva Italia” vuole
andare oltre, mettendo in discussione l’indennità di accompagnamento e le
pensioni, sia quella di invalidità che quella di reversibilità”. C’è però
stata, ultimamente, la “goccia che ha fatto traboccare il vaso”: la proposta di
imporre il ticket su pannoloni, ossigeno, alimenti per celiaci, ausili per
diabetici, dispositivi per la rilevazione della glicemia: “molti di questi – si
legge nella lettera – sono salvavita e la vita non si può salvaguardare a
seconda del reddito, non in un Paese civile. Il ministro della Giustizia
Severino, in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario, ha detto che
dallo stato delle carceri si misura il grado di civiltà di un paese. Vorrei
aggiungere che è da quanto e come si tutelano le persone più fragili che si
misura non solo la civiltà di un Paese, ma il suo grado di umanità,
condivisione e democraticità. E l’Italia non è certo ai primi posti.
Restituisco quindi a Lei, Presidente, quale rappresentante del popolo italiano,
a mia Tessera elettorale in segno di protesta pacifica verso le istituzioni:
non voglio più prendere posizione per questa o quella appartenenza politica che
si trovano d’accordo solo nell’ignorare le vere esigenze del popolo a cui
dovrebbero essere di servizio e non voglio avere più responsabilità per aver
privilegiato posizioni politiche che agiscono in modo discutibile. Non
interpreti questa mia come una resa o rassegnazione: la sconfitta non è la
mia!”.
Nessun commento:
Posta un commento
LASCIA UN TUO COMMENTO