Secondo Marta Vincenzi, «da maggio non ci sarà più un sindaco donna in nessuna grande città italiana, né di destra né di sinistra». «Nessun sindaco donna nelle grandi città italiane - ha scritto su Twitter - ma con qualche assessorato si risolverà tutto. Almeno è finito il tormentone linguistico! Si torni all’antico: sindaca,sindachessa, la sindaco... Che orrore!
Vuoi mettere come è rassicurante e linguisticamente corretto avere un sindaco!». «Da maggio a Genova basta con sta fissa delle infrastrutture, di Smart Cities - si sfoga Vincenzi - Vuoi mettere come è meglio parlare di beni comuni? Specie se benedice don Gallo».
Don Gallo risponde : sostengo sempre le donne. Ho scelto di sostenere Doria non perché è un uomo, ma per altri motivi». «Tutte le volte che c’è qualcosa Marta Vincenzi si mette dalla parte degli imputati, ma non siamo in un tribunale. Siamo, invece, in una competizione democratica dove ciascuno può esprimersi e confrontarsi. - spiega ancora don Gallo - Non serve mettersi sempre dalla parte della vittima. Il vittimismo non ha mai aiutato nessuno. Quando alcuni anni fa c’è stato uno spettacolo a Palazzo Rosso dedicato a Ipazia, io fui invitato ad assistere e alla fine abbracciai l’interprete di Ipazia perché avevo capito questa figura davvero eccezionale». «Se la priorità è quella del bene comune, - conclude don Gallo - bisogna accettare i risultati dello strumento democratico rappresentato dalle primarie».
Noi siamo con don Gallo .
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