martedì 14 febbraio 2012

ETERNIT -VALUTAZIONI DELLA" RETE "

I padroni miliardari, lo svizzero Stephan Schmidheiny e il barone belga
Louis de Cartier de Marchienne, sono stati condannati per
disastro ambientale doloso e omissione volontaria di cautele nei luoghi di
lavoro.
Quello di Torino è stato il più grande processo per reati ambientali da
lavoro in Europa, frutto di anni di battaglie, di esposti, di ribellioni
degli operai ai ritmi, ai soprusi imposti dal sistema di potere padronale,
operai costretti a lavorare in ambienti altamente nocivi, sottoposti pure a
minacce. A loro si è
unita la stessa popolazione che si è autorganizzata in comitati ed
associazioni per ristabilire la verità su questa strage e
contrastare una gigantesca multinazionale con a capo Schmidheiny che
conosceva bene i rischi che correvano gli operai, le
popolazioni e l'ambiente su cui riversava le sue polveri mortali, ma che ha
continuato a fare profitti con la corruzione, la
complicità e le coperture istituzionali e la manipolazione dell'informazione

spacciandola per "scientifica" così come la sua
immagine di "filantropo" mentre ha continuamente cercato di affossare la
verità .
Questa sentenza è comunque una vittoria dei lavoratori.
La Rete per la sicurezza sul lavoro è stata sempre a fianco delle famiglie,
degli operai, delle associazioni dal 10dicembre 2010, quando ha indetto una
manifestazione nazionale davanti al Tribunale, unendosi ai comitati e
associazioni


italiane, francesi e svizzere presenti in massa e costituitesi parte civile
al processo. Delle udienze la Rete è stata l'unica
realtà che ha dato una puntuale informazione e che, per il giorno della
sentenza, è stata raccolta in un opuscolo che mette
a disposizione di tutti coloro che vogliono tenere alta l'attenzione su
questa strage, per non perdere la memoria storica e la
denuncia politica contro tutto questo sistema che mette il profitto al primo

posto.Questa sentenza ha reso per un momento felici nella commozione gli
operai superstiti, le loro famiglie e le popolazioni che hanno lavorato e
vivono ancora nei territori delle fabbriche della morte, e con loro anche
centinaia di migliaia di lavoratori in tutto il mondo che sono stati, o che
ancora lo sono, esposti alle fibre d'amianto e da tutti coloro
che si battono contro le morti sul lavoro e contro la nocività del Capitale.
ora da questa sentenza ripartiano in tutta italia

ben consapevoli che questa non è ancora la nostra giustizia
i padroni ad essa sanno sfuggire sempre, questo sistema li protegge sempre
perchè è il loro sistema, l'unica giustizia è quella proletaria, frutto
della rivoluzione proletaria che spazzi via il capitalismo e costruisca una
società senza sfruttamento e senza morti sul lavoro.

Rete Nazionale per la sicurezza sul lavoro
richiedi l''opuscolo sul processo di Torino a
bastamortesullavoro@gmail.com


http://www.unbagagliodinotizie.com/2012/02/eternit-prime-dichiarazioni-di.html#more

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