sabato 25 febbraio 2012

CALL CENTER -DISAVVENTURA DI UNA SIGNORA SETTANTENNE

Tutti noi abbiamo avuto a che fare con operatori di call center , giovani istruiti a rispondere generalmente a poche domande . Non è colpa loro , ma del sistema che ormai va per la maggiore .
Alla richiesta di poter parlare con un responsabile , la risposta è " non è possibile " .Così sono le procedure. Se si insiste....cade la linea .



Una signora settantenne di Mesagne si è vista recapitare una bolletta di 23.000 euro per il consumo di acqua potabile da parte dei gestori dell'acquedotto pugliese .Spaventata ha telefonato al call center per informare la ditta dell'evidente errore . La risposta è stata "  o pagare o recarsi presso l’agenzia di Brindisi per presentare un ricorso "
La signora, sempre più preoccupata ha informato i parenti del fatto . costoro hanno denunciato la situazione ai giornali locali .
Solo a questo punto sono intervenuti i funzionari dell'acquedotto pugliese che , verificato l'errore , hanno provveduto ad inviare una bolletta corrispondente al reale consumo .
E' giusto arrivare a questo per rimediare ad un errore lapalissiano ? .Perchè e' sempre il contribuente che deve " tribolare " per dimostrare gli errori di altri ? 

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