La tragedia della nave Costa Concordia ha colpito l'immaginario di tutti per eccezionalità e drammaticità. Ha fatto breccia nel senso comune di sicurezza che vede in queste città galleggianti la certezza che una roba così gigantesca non possa affondare. Non nel 2012. Ma al di là di queste riflessioni che lasciano un pò il tempo che trovano, mi piacerebbe soffermarmi sulla notizia che, se fosse vera, sarebbe a dir poco grottesca a tratti ironica.
Pare che il capitano della Concordia, dopo aver sottovalutato l'entità del danno provocata dall'impatto con lo scoglio, avrebbe quasi subito abbandonato la nave, quando c'erano ancora da salvare centinaia di persone.
Ma non è questo che mi ha colpito di più. Sembra infatti che la Guardia Costiera, intervenuta a per soccorrere i passeggeri, si sia accorta della fuga del capitano e contattato, gli abbia più volte intimato di risalire a bordo della Costa Concordia e riprendere il coordinamento dei soccorsi. Ed è stato qui il colpo di scena, la genialità tipica italiana che sembra l'epilogo di una macabra barzelletta: il capitano mentre rassicurava la guardia Costiera che sarebbe tornato sulla nave, indirizzava la sua scialuppa verso la riva dell'isola del Giglio.
In pratica, non solo non è tornato sulla nave, ma si è preso gioco anche della guardia costiera e di tutte quelle perone che sulla nave cercavano di mettere in salvo le loro vite.
Che simpaticone questo capitano che lasciava la sua nave affondare mentre si dirigeva verso la direzione opposta. E la Costa mette alla guida di un gigante alto 54 metri un simile cuor di leone?
Sarà che in tempo di crisi, hanno fatto dei tagli sull'intelligenza di qualcuno del personale. Oppure è la norma e quindi la vera responsabilità sarebbe a più livelli?
Avete presente il libro per regazzi Capitani Coraggiosi, be qui non c'è nè purtroppo, un tempo Giulio Cesare giustiziava i codardi ed i vigliacchi. Sapete come andrà a finire?? lui si scuserà, dirà che è tremendamente dispiaciuto ed addolorato anche con le famiglie, che il panico a preso il sopravvento su di lui e senza rendersi conto di quello che faceva si è allontanato dalla scena del delitto, pertanto chiede scusa e perdono a tutti implorando DIO di punire il suo gesto insensato.
RispondiEliminaA questo punto siccome noi ITALIANI siamo buoni e ci commoviamo facilmente gli daremo una pacca sulla spalla dicendogli di non farlo più, e vissero felici e contenti.
Volete scommettere che sarà cosi, vedi Moby Prnce che dopo venti anni ancora nessuno a pagato e nessuno è stato risarcito.
D'Agostini Massimo