Particolare incidenza tra i giovani: il 36% dei 15-24enni ha dichiarato di aver giocato almeno una volta negli ultimi dodici mesi e quindi per un totale 2,2 milioni di giovani adulti, di questi ben il 27% sono i cosiddetti giocatori sociali e il 9% di problematici, questi ultimi per un totale di 500 mila persone.
Se i ragazzi, quindi, giocano di meno in generale, sono però i più esposti rispetto agli adulti a situazioni di gioco problematico. Tant’è che gli adulti che affermano di aver giocato almeno una volta negli ultimi dodici mesi sono il 45% (per un totale di 15 milioni), tra il 37% che non presenta criticità, mentre l’8% può essere inserito nella categoria dei problematici.
Il problema è cosa si possa fare contro l’incentivazione di questo fenomeno da parte dello Stato che, attraverso il ricorso a questo tipo di strumenti quali “Gratta & Vinci”, “Superenalotto”, Lotterie istantanee, scommesse invita il cittadino all’ indebitamento, specie dietro al falso mito della “Fortuna”, Le esigenze di cassa dello Stato non possono mai giustificare la disgregazione di un così alto numero di famiglie italiane.
Purtroppo con la possibilità di giocare anche da casa a POKER attraverso il PC ( Luglio 2011 ) e con la vendita del Gratta e Vinci alle poste , si va nella direzione opposta .
Quando in un popolo il gioco d'azzardo diventa endemico, vuol dire che, ormai pochissimi hanno speranze di un miglioramento del tenore di vita dovuto a promozioni, carriere, aumento del volume di affari nelle aziende e via dicendo. Ne è la prova più lampante che migliaia di persone giocano a Lotto dove le probabilità di vincere sono pochissime. Ormai è noto che anche grandi capitalisti si rivolgono al gioco d'azzardo con la speranza di un "colpo di culo". Senza contare poi, che le varie mafie italiane investono nel gioco d'azzardo per riciclare il denaro, accontentandosi di quella piccolissima percentuale di vincite che ne può derivare. Mala tempora currunt. Napo.
RispondiElimina